Chi decide dove posare i radar?
In Svizzera, quando si parla di radar per il controllo della velocità, la questione si intreccia con normative federali, competenze cantonali e locali, oltre che con una serie di criteri tecnici e strategici.
In questo articolo approfondiremo come funziona il sistema in Svizzera, dove il tema è regolato da leggi ben precise e coinvolge diversi attori.
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Le basi normative: chi decide i limiti di velocità?
In Svizzera, i limiti di velocità sulle strade pubbliche sono stabiliti a livello federale, secondo quanto previsto dall’articolo 32 della Legge federale sulla circolazione stradale (LCStr) e dall’articolo 4a dell’Ordinanza sulle norme della circolazione stradale (ONC). Le regole principali includono:
- 50 km/h nelle località;
- 80 km/h fuori dalle località, salvo eccezioni per le semi-autostrade;
- 100 km/h sulle semi-autostrade;
- 120 km/h sulle autostrade.
In alcuni casi, però, questi limiti possono essere modificati dall’autorità competente, ma solo in base a una perizia tecnica dettagliata. Ciò significa che eventuali riduzioni o aumenti devono essere giustificati da motivazioni specifiche, come la sicurezza stradale o particolari condizioni della strada.
Come si sceglie dove posizionare i radar?
La posa dei radar per il controllo della velocità è un processo che segue direttive tecniche rigorose e si basa su analisi strategiche. La Polizia cantonale ha il compito di identificare le tratte stradali in cui è necessario implementare il controllo radar. I criteri principali includono:
- Presenza di cantieri: Le zone con lavori stradali sono particolarmente sensibili e richiedono una maggiore attenzione.
- Volume di traffico: Tratti con alti volumi di veicoli necessitano di controlli più frequenti.
- Statistiche sugli incidenti: I radar vengono spesso posizionati nei punti con una storica alta incidenza di incidenti.
- Condizioni tecniche e pericolosità: Vengono considerati i punti potenzialmente pericolosi o a rischio.
- Segnalazioni dei cittadini: I residenti possono inviare richieste per il posizionamento di radar in aree che considerano critiche.
Questi criteri non cambiano nel tempo e sono supportati dalle direttive tecniche emesse dall’Ufficio federale delle strade (USTRA).
Il ruolo delle autorità locali e il coordinamento
Il controllo radar non è una responsabilità esclusiva della Polizia cantonale. Anche le polizie comunali contribuiscono attivamente a effettuare i controlli. Dal canto loro, il Cantone e i Comuni hanno avviato un gruppo tecnico congiunto per coordinare e ottimizzare i controlli radar, evitando sovrapposizioni e migliorando l’efficacia del sistema.
Un dato interessante è che, oltre alla pianificazione strategica, il numero di segnalazioni da parte dei cittadini dimostra che la maggioranza della popolazione è favorevole ai controlli radar. Ciò evidenzia una crescente consapevolezza sull’importanza della sicurezza stradale.
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Che fine fanno i proventi delle multe?
Un tema correlato al posizionamento dei radar è la destinazione dei proventi raccolti attraverso le multe. Secondo il Dipartimento delle finanze e dell’economia cantonale, gli incassi derivanti dalle multe di circolazione:
- Entrano nei ricavi generali dello Stato;
- Non hanno uno scopo vincolato (come stabilito dalla Legge sulla gestione finanziaria dello Stato – LGF);
- Contribuiscono alla gestione corrente del Cantone e impattano sul risultato d’esercizio generale.
Non esistono, quindi, fondi specifici destinati esclusivamente alla sicurezza stradale o ad altri progetti legati alle multe.
Radar in Svizzera
La gestione dei radar e dei limiti di velocità in Svizzera è il risultato di un sistema ben strutturato che combina leggi federali, competenze cantonali e un approccio partecipativo con i cittadini. I criteri rigorosi per il posizionamento dei radar, uniti al coordinamento tra le autorità, garantiscono un controllo efficace che mira a ridurre gli incidenti e a migliorare la sicurezza stradale.
Allo stesso tempo, la trasparenza sulla destinazione dei proventi delle multe rafforza la fiducia della popolazione nel sistema, dimostrando che i controlli radar non sono semplicemente uno strumento per raccogliere fondi, ma un mezzo per promuovere una guida responsabile.