Conviene ancora auto diesel – Negli ultimi anni il panorama delle alimentazioni termiche in Italia è mutato in modo significativo. In particolare, riguardo al Gasolio (diesel) vs la Benzina “verde”, ci sono alcuni fattori chiave da mettere a fuoco:
Accise e tasse
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La futura manovra finanziaria prevede un riallineamento delle accise: dal 1° gennaio 2026 l’accisa sulla benzina verrebbe ridotta di 4,05 cent/litro, mentre quella sul diesel salirebbe dello stesso ammontare. In questo modo entrambe le accise arriverebbero a 67,2 cent/litro.
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Le accise sono imposte indirette applicate ai carburanti e la loro evoluzione riflette anche la politica ambientale: ridurre “sussidi ambientalmente dannosi” e correggere distorsioni del mercato.
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Attualmente (rilevazione: 17 novembre 2025) il prezzo medio nazionale in Italia è di circa 1,719 €/litro per la benzina verde e 1,682 €/litro per il diesel.
Restrizioni e normative
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Le amministrazioni locali stanno imponendo divieti sempre più stringenti per i veicoli diesel, soprattutto nelle zone urbane, nelle fasce ambientali più restrittive.
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In ambito europeo si prepara lo standard Euro 7, che impatterà anche i motori diesel e benzina.
Consumi e trend d’uso
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La differenza di prezzo alla pompa tra benzina e diesel si è molto ridotta, tanto che in molti distributori i due carburanti sono “quasi alla pari”.
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Le immatricolazioni di auto diesel sono in calo: le case automobilistiche mostrano sensibilità verso alimentazioni alternative.
In sintesi: il contesto fiscale e normativo sta diventando meno favorevole al diesel rispetto al passato, mentre la convenienza economica tradizionale (prezzo per litro più basso + consumi migliori) si sta assottigliando.
Ancora auto diesel
Nonostante le difficoltà, non è che il diesel non convenga mai: dipende da diversi fattori. Vediamo quali sono i casi in cui il diesel può ancora essere una scelta sensata.
A) Percorrenza elevata
Secondo diverse analisi, l’auto diesel risulta vantaggiosa se si percorrono molti chilometri all’anno, tipicamente almeno 20.000‑25.000 km/anno.
La ragione è semplice: il motore diesel offre un rendimento termico migliore (spesso un consumo inferiore). Per esempio, un motore diesel può consumare 20‑30% in meno rispetto a uno benzina per equivalenti condizioni.
B) Utilizzo “fuori città” / su autostrada
Se si fanno molti tratti autostradali o extraurbani, dove il motore può lavorare con carichi costanti e la cilindrata/efficienza del diesel può esprimersi al meglio, allora il diesel può essere più conveniente. Le contrarie situazioni – tantissimi spezzoni urbani, traffico intenso – penalizzano i diesel (ad esempio per il filtro antiparticolato, FAP, e altri sistemi).
C) Motore recente e in regola con normative
Se acquisti un veicolo diesel recente (ad esempio omologato Euro 6 o superiore), ben mantenuto, allora ottimizzare bene il rapporto tra consumo, durata, valore residuo è più “sicuro”. Ma va considerato che la svalutazione e i divieti futuri potrebbero impattare.
D) Costi operativi complessivi
Oltre al carburante, va considerata la manutenzione, l’assicurazione, la revisione, eventuali block‑traffic zone, valore di rivendita. Se tutti questi fattori sono in linea con un uso “ottimale”, il diesel può ancora essere una scelta.
Perché oggi un’auto diesel non è automaticamente conveniente
A fronte dei punti sopra, ecco perché sempre più spesso la conclusione è che il diesel non convenga più automaticamente come qualche anno fa.
A) Differenza minore nel prezzo del carburante
Una volta la differenza tra benzina e diesel era marcata – diesel nettamente più economico alla pompa –, oggi quel margine si è molto ridotto. Come visto: 1,719 €/l per benzina e 1,682 €/l per diesel (media italiana) nel novembre 2025.
B) Accise e politiche ambientali che riducono il vantaggio
La manovra prevista per il 2026 col riallineamento delle accise significa che il “vantaggio fiscale” del diesel verrà meno. Inoltre, le restrizioni locali (zone ZTL, aree a basse emissioni) penalizzano molto i veicoli diesel (anche recenti) nei centri urbani.
C) Costi nascosti e manutenzione
I motori diesel, specialmente quelli recenti con sistemi complessi (FAP, AdBlue, SCR) possono avere costi di manutenzione maggiori rispetto a benzina. Ad esempio: sostituzioni dell’additivo, rigenerazioni del FAP-
D) Valore residuo e rivendibilità incerti
Poiché sempre più amministrazioni e normative tendono a penalizzare o vietare la circolazione delle auto diesel in certe zone o dopo una certa età/omologazione, il valore di rivendita delle auto diesel sta peggiorando.
E) Alternative in crescita
Con la crescita delle auto ibride ed elettriche, nonché l’efficienza sempre maggiore dei motori a benzina e ibridi, la “forzatura” del diesel come unica opzione efficiente è meno valida oggi rispetto al passato.
Conviene auto diesel
Sì, in alcuni casi il diesel può ancora essere conveniente. Ma non sempre, e non “a prescindere”. Ecco in sintesi:
Conviene ancora auto diesel
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Se percorri molti chilometri all’anno (es. > 20‑25 mila km)
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Se gran parte del servizio è su statali/autostrade, non in città con ZTL severe
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Se scegli un veicolo diesel recente, ben mantenuto, e hai valutato bene il valore residuo e i costi di manutenzione
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Se puoi sfruttare l’efficienza del diesel (meno consumi) e compensare eventuali maggiori costi di acquisto/manutenzione
Quando non conviene ancora diesel
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Se percorri pochi chilometri all’anno (es. uso urbano, pochi km)
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Se abiti in città con restrizioni, ZTL, aree a basse emissioni che penalizzano i diesel
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Se stai pensando a un’auto usata diesel vecchia (omologazione bassa) con rischio di divieti o difficoltà di rivendita
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Se il vantaggio in consumi non compensa più le differenze (prezzo carburante quasi pari, accise diesel in aumento)
In definitiva: la scelta deve essere personalizzata, valutando i costi reali (carburante, manutenzione, assicurazione), la regione/ città di utilizzo, i chilometri previsti, le restrizioni locali e la svalutazione potenziale.









