ARCHITETTURA – Modesta ne è l’architettura ad aula mono absidata con rigoroso orientamento verso l’est equinoziale, campaniletto a vela e nuda facciata in sasso con l’ampio arco di scarico ben visibile e ornata unicamente dai conci granitici del grande portale a ogiva. Ci si accorge subito, osservando la forma delle pietre e il loro colore, che la chiesa è stata in buona parte ricostruita – probabilmente verso la fine dell’Ottocento, come si deduce dagli atti delle visite pastorali – utilizzando in parte materiale proveniente dal distrutto castello e in parte pietre rossicce di una cava poco distante. Altrettanto spoglio ed essenziale appare l’interno con il semplice altare che spicca nel candore dell’abside pentagonale con la moderna statua del Santo.
SANTO STEFANO – Interessante è la dedicazione al protomartire Stefano, il cui culto risulta legato alla presenza delle guarnigioni bizantine che stanziarono nel VI secolo nei castelli dell’Italia settentrionale, ai tempi della guerra gotica, e quindi anche in questo di Teglio. Per tale ragione, la sua fondazione è tra le più antiche della Valle, in dipendenza del vicino castello, quale sua cappella entro la triplice cinta muraria del colle, e non certo quale chiesa battesimale, dignità che spettò alla chiesa di Santa Eufemia, edificata fuori dall’area fortificata.
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