Territorio

L’ultimo borgo alpino senza strada

l’ultimo borgo alpino senza strada

Un borgo fuori dal tempo: benvenuti a Codera

Immagina un luogo dove non esistono strade, non circolano auto e l’unico rumore che senti è quello dei tuoi passi sulla pietra o lo scrosciare dell’acqua tra i boschi. Questo posto esiste davvero, si chiama Codera e si trova in Lombardia, incastonato tra le montagne della Valchiavenna. È l’ultimo borgo alpino abitato d’Italia a non essere raggiungibile da una strada carrozzabile. Si arriva qui solo a piedi, percorrendo una lunga mulattiera scolpita nella roccia e mantenuta con cura da secoli.

Questa caratteristica rende Codera un luogo unico e straordinariamente autentico, lontano dal turismo di massa, dove la vita scorre lenta e la natura è protagonista. Chi decide di visitarlo lo fa per amore della montagna, del silenzio, delle cose semplici. Niente comodità moderne, solo aria pura, case in pietra, sentieri antichi e una comunità che resiste e tiene viva una memoria alpina preziosa.

Codera è un piccolo miracolo di resilienza culturale e paesaggistica. È il tipo di posto dove ogni angolo racconta una storia, ogni pietra è stata posata a mano, ogni abitante ha qualcosa da insegnarti. In un mondo sempre più veloce, questo borgo ti costringe a rallentare e a vivere la montagna per davvero, passo dopo passo.


Come si arriva a Codera: la mulattiera dei 2.800 gradini

Codera si trova nella Val Codera, una valle laterale della Valchiavenna, in provincia di Sondrio. Il punto di partenza per raggiungerla è il paese di Novate Mezzola, da cui si prende un sentiero che risale la valle per circa 600 metri di dislivello. L’unico modo per raggiungere il borgo è a piedi: nessuna strada, nessun veicolo, solo una lunga mulattiera con oltre 2.800 gradini in pietra.

Il sentiero è ben tenuto e adatto a chi ha un minimo di allenamento. La salita dura in media 2 ore, attraversando boschi, punti panoramici e antichi terrazzamenti. È un percorso che regala soddisfazioni, ma che richiede un po’ di fatica. Proprio per questo, Codera non è mai affollata: chi arriva fin lassù lo fa per scelta, con il desiderio di scoprire un luogo autentico e incontaminato.

Arrivati in cima, l’atmosfera cambia completamente. Ti accoglie un silenzio irreale, interrotto solo dal vento tra gli alberi e dai suoni della natura. Il borgo è fatto di case in granito locale, piccole piazze, fontane in pietra e sentieri che si perdono nei boschi. Un paesaggio che sembra uscito da un’altra epoca.


Un borgo senza strada, ma con tanta storia

Quella di Codera non è solo una scelta turistica, ma una storia di resistenza vera. Fino a metà del Novecento, Codera era un borgo vivo, con decine di famiglie che lavoravano nei boschi, nelle cave di granito e nei campi terrazzati. Gli uomini erano spesso scalpellini, chiamati “picapréda”, e la valle era famosa per il suo granito sanfedelino, usato in molte opere in Lombardia.

Con il tempo, la modernità ha spinto molti a scendere a valle, attratti dalla comodità delle città. Ma Codera non è mai stata del tutto abbandonata. Ancora oggi vive una piccola comunità, con pochi residenti stabili e molti volontari che si occupano di mantenere vivo il borgo, restaurare le case, gestire rifugi e sentieri.

Questo legame forte con il territorio ha permesso a Codera di sopravvivere, senza compromessi, diventando un esempio raro di sostenibilità alpina. La mancanza di strade non è un ostacolo, ma una protezione naturale che ha conservato intatto il borgo. Nessuna speculazione edilizia, nessun turismo invasivo, solo autenticità e tradizione.


Cosa vedere e fare a Codera: trekking, rifugi e natura selvaggia

Una volta arrivati a Codera, le attività da fare non mancano. Il borgo è il punto di partenza per numerosi sentieri escursionistici che attraversano la valle o salgono verso rifugi e vette. Ecco alcune proposte:

  • Il Sentiero del Tracciolino: un tracciato spettacolare, in parte scavato nella roccia, che collega diverse valli con viste mozzafiato.
  • Il percorso dei Picapréda: itinerario culturale alla scoperta delle cave e della vita degli antichi scalpellini.

  • Osservazione della fauna: caprioli, aquile, marmotte e tanti altri animali popolano la valle.

Oltre al trekking, Codera è perfetta per rilassarsi e disconnettersi, leggere un libro all’ombra di un albero, fare un picnic con vista sulle montagne, respirare aria pulita. Non ci sono negozi né bar, ma è proprio questa semplicità a rendere l’esperienza unica.


Consigli utili per visitare Codera

Se stai pensando di visitare Codera, ecco qualche consiglio pratico per goderti al meglio l’esperienza:

  • Allenati un minimo: il sentiero è impegnativo ma fattibile con scarpe da trekking e un po’ di fiato.

  • Parti presto: il tragitto richiede tempo e conviene partire al mattino per rientrare in sicurezza.

  • Porta con te acqua e cibo: nel borgo non ci sono servizi commerciali, solo un rifugio e un punto ristoro aperti in estate.

  • Controlla il meteo: pioggia e neve possono rendere il sentiero scivoloso.

  • Rispetta l’ambiente: niente rifiuti, niente schiamazzi, solo amore per la montagna.

Codera è una destinazione per escursionisti, appassionati di natura e chi cerca esperienze vere, lontane dal rumore e dal turismo mordi-e-fuggi.


Perché vale davvero la pena visitare Codera

In un’Italia dove ogni angolo sembra raggiunto da strade e infrastrutture, Codera è una rarità assoluta. È uno di quei posti dove si riscopre il valore del camminare, del tempo lento, della connessione con la terra. Non è una gita semplice, ma è una di quelle esperienze che ti restano dentro, che ti insegnano qualcosa.

Codera è memoria viva della montagna, un esempio di come si può vivere in armonia con la natura, senza piegarla alle esigenze del comfort moderno. È un invito a rallentare, a guardare meglio, a riscoprire la bellezza delle cose semplici.

Se ami la montagna vera, quella fatta di passi lenti, storie antiche e paesaggi sinceri, Codera ti aspetta. Ma solo se sei disposto a guadagnartela, passo dopo passo.

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