Capita spesso che dietro a un intervento in apparenza semplice e di routine ci sia in realtà un dispiegamento di forze e una serie di complessità che è difficile immaginare.
Una distorsione a una caviglia, per esempio, non richiama l’attenzione come un intervento più grave e così l’operazione passa in secondo piano.
Le buone notizie sono meno clamorose delle tragedie e a volte passano in silenzio, ma è doveroso ricordare che va tutto bene perché dietro ci sono persone con anni di esperienza, abnegazione e coraggio a fare in modo che questo accada. I soccorritori si attivano non appena vengono allertati, lasciano a casa la famiglia, gli impegni, magari il conforto di una minestra calda lasciata a metà, per correre verso chi ne ha bisogno. E come in questo caso, partono la mattina e rientrano alle due di notte. Per questo insistiamo tanto sulla prudenza e la prevenzione del rischio: se poi c’è il lieto fine, siamo tutti contenti, ma non bisogna mai dimenticare che la vita, anche di un volontario, è sacra.
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