Vietato l’uso di camini e stufe non a norma: le sanzioni in Lombardia

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Sanzioni riscaldamento a legnaDal 2002, la Regione Lombardia ha intrapreso una serie di misure volte a ridurre le emissioni e migliorare la qualità dell’aria. Tra queste, uno dei provvedimenti più significativi è il divieto dell’utilizzo dei camini e della legna per il riscaldamento, salvo che non si utilizzino impianti di ultima generazione o che si soddisfino requisiti specifici per ottenere una deroga temporanea.

Il Contesto e le Misure Adottate

La decisione di vietare l’uso dei camini tradizionali e delle stufe a legna è nata dalla necessità di ridurre le emissioni di particolato fine (PM10), un inquinante atmosferico con effetti negativi sulla salute umana e sull’ambiente. Le stufe e i camini tradizionali, infatti, sono una delle principali fonti di emissioni di PM10, particolarmente in inverno quando l’uso è intensificato.

Per ovviare a questo problema, la Regione Lombardia ha implementato un sistema di sanzioni piuttosto severo, con multe che possono arrivare fino a 5.000 euro per chi non rispetta le normative. Tuttavia, ci sono alcune deroghe che permettono l’uso di impianti non a norma fino al 15 ottobre 2024.

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Le Deroghe e i Requisiti

Le deroghe sono state concesse per evitare che i proprietari di impianti a biomassa, installati prima del 18 settembre 2017, fossero costretti a sostituire i loro apparecchi senza aver ancora ammortizzato i costi sostenuti. Questi impianti possono rimanere in funzione fino al 15 ottobre 2024. Inoltre, tutti gli impianti termici civili che rappresentano l’unica fonte di riscaldamento per l’abitazione possono continuare ad essere utilizzati fino a tale data.

Sanzioni per impianti Non a Norma

Le sanzioni per il mancato rispetto delle normative sono piuttosto severe. La multa parte da 500 euro e può arrivare fino a 5.000 euro. Tuttavia, sono esclusi dal provvedimento gli impianti a biomassa legnosa che non rispettano i requisiti sopra menzionati solo se:

  • Hanno una potenza termica al focolare inferiore a 5 KW, a meno che, nella stessa unità immobiliare, non siano presenti più apparecchi la cui potenza, sommata, dia un valore uguale o superiore a 5 KW.
  • Sono utilizzati per alimentare reti di teleriscaldamento e per processi produttivi di natura imprenditoriale.
  • Sono usati per manifestazioni temporanee come fiere, mercati o feste patronali.

Impatto delle Misure sulla Popolazione

Queste misure hanno avuto un impatto significativo sulla popolazione lombarda, soprattutto per coloro che vivevano in aree rurali o montane dove l’uso di camini e stufe a legna era una pratica comune. L’introduzione di nuovi impianti a biomassa di ultima generazione, meno inquinanti e più efficienti, ha comportato un investimento iniziale non indifferente, ma ha portato anche a risparmi energetici e benefici ambientali nel lungo termine.

La Soluzione: Impianti di Ultima Generazione

Gli impianti di ultima generazione sono progettati per essere più efficienti e meno inquinanti. Utilizzano tecnologie avanzate per ridurre le emissioni di PM10 e altri inquinanti, contribuendo così a migliorare la qualità dell’aria. Questi impianti, pur richiedendo un investimento iniziale più elevato, offrono vantaggi significativi in termini di efficienza energetica e riduzione dei costi operativi nel lungo periodo.

Stufe non a norma

Le misure adottate dalla Regione Lombardia rappresentano un passo importante verso un futuro più sostenibile e una migliore qualità dell’aria. Sebbene il divieto dell’uso di camini e stufe a legna possa sembrare drastico, le deroghe concesse e le sanzioni applicate sono state progettate per bilanciare le esigenze dei cittadini con l’urgenza di ridurre le emissioni. L’adozione di impianti di ultima generazione è la chiave per un riscaldamento più pulito ed efficiente, contribuendo in modo significativo alla protezione dell’ambiente e alla salute pubblica.

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