PRIVACY – Lo ha ribadito il Garante per la protezione dei dati personali il 16 settembre 2022. Secondo l’autorità per la privacy, è sempre possibile effettuare riprese domestiche, a condizione che non violino la privacy di terzi, inclusi i vicini di casa.
PARERE GARANTE – Nel suo parere, l’autorità garante sottolinea che il trattamento dei dati effettuato da una persona fisica per attività esclusivamente personali e domestiche è escluso dal regolamento europeo sulla protezione dei dati, a meno che non vi sia alcuna connessione con un’attività commerciale o professionale.
TESTO NORMA – L’utilizzo di sistemi di videosorveglianza in casa “da parte di persone fisiche nelle aree di diretto interesse sono quindi da ritenersi, in linea di massima, escluse dall’ambito di applicazione materiale delle disposizioni in materia di protezione dei dati, perché rientranti tra i trattamenti effettuati per l’esercizio di attività a carattere esclusivamente personale e domestico“.
LIMITI – La legittimità della videosorveglianza in casa è condizionata all’ambito di utilizzo delle immagini, che devono essere limitate alla sfera familiare e non comunicate o diffuse a terzi. Inoltre, è obbligatorio circoscrivere le riprese all’abitazione privata in questione, evitando di puntare le telecamere su aree comuni, parcheggi, strade pubbliche, finestre, giardini, terrazzi e porte di altri individui.
SANZIONI – Questo implica che coloro che violano le norme possono essere soggetti a sanzioni amministrative e, nei casi più seri, potrebbero anche commettere reati di interferenza illecita nella vita privata delle persone.
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