Ingorgo olimpico
La località montana di Livigno, in Alta Valtellina (Lombardia), sta per entrare sotto una forte attenzione internazionale: sarà infatti sede delle gare di snowboard e freestyle durante i Giochi Olimpici Invernali Milano‑Cortina 2026.
Secondo le previsioni, la parte italiana dell’organizzazione stima fino a 12 000 spettatori al giorno per queste discipline — e di questi, circa 4 000 provengono dalla Svizzera, tramite l’unico accesso invernale dalla Confederazione.
Questo dato da solo evidenzia quanto sia cruciale la questione della viabilità e dell’accessibilità. Ma dietro a questo grande evento sportivo si cela una realtà di infrastrutture complesse che potrebbero costituire un collo di bottiglia: l’accesso svizzero a Livigno avviene infatti tramite la galleria del Tunnel Munt la Schera, un tunnel a singola corsia, con limiti di dimensioni e regolazione del traffico alternato, già segnalato come “sotto pressione” in condizioni normali.
In parallelo, una via alternativa — il Passo della Forcola (accesso dal passo del Bernina) — è stata oggetto di proposte politiche per l’apertura straordinaria invernale, ma la risposta del cantone dei Grigioni svizzero è stata un netto “no”, motivando in nome di una strategia di turismo sostenibile.
L’importanza dell’evento olimpico per Livigno
Livigno è stata scelta come sede per le gare di snowboard e freestyle (nonché per alcune discipline di sci acrobatico) durante Milano‑Cortina 2026.
In concreto:
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Le competizioni si svolgeranno nel “Livigno Snow Park” e nel “Livigno Aerials & Moguls Park”.
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La stagione sciistica continuerà con strutture operative, ma che durante i giorni delle gare alcune aree saranno riservate.
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La presenza di migliaia di spettatori ogni giorno, l’alloggio, i mezzi di trasporto, l’accoglienza e la viabilità rappresentano una grande opportunità – ma anche una sfida – per il territorio.
Perché è importante?
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Economia locale: Arrivi extra‑ordinari di visitatori comportano introiti per hotel, ristorazione, servizi turistici e commercio.
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Visibilità internazionale: Essere sede olimpica proietta Livigno su un palcoscenico globale, potenzialmente rafforzando la sua reputazione come meta invernale di primo piano.
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Investimenti infrastrutturali: L’evento forzerà aggiornamenti e migliorie in mobilità, alloggi, logistica, che potrebbero restare e beneficiare il territorio anche dopo i Giochi.
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Sfida alla sostenibilità: La gestione di un afflusso importante comporta inevitabilmente impatti ambientali, sociali e logistici, richiedendo una pianificazione attenta.
Ma quali sono le criticità?
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L’arrivo previsto di 12 000 spettatori al giorno va messo in relazione con la capacità attuale delle vie d’accesso e dei parcheggi, che vanno adeguati. È segnalato che circa un terzo di questi (circa 4 000) transiteranno dal versante svizzero.
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Il fatto che solo due accessi principali siano disponibili (da Italia e da Svizzera) rende la logistica vulnerabile: basta un intoppo su una via — come traffico intenso, incidente, condizioni meteorologiche estreme — per generare ritardi o blocchi.
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Le misure di “zona olimpica”, restrizioni veicolari, necessità di pass per auto, parcheggi dedicati e navette aumentano la complessità per i visitatori meno esperti. Nei giorni di competizione sarà necessario richiedere un pass auto per entrare a Livigno.
L’occasione è enorme, ma va affrontata con rigore e visione strategica per evitare che il successo venga minato da problemi logistici o infrastrutturali.
L’imbuto critico del tunnel Munt la Schera
Un elemento chiave dell’accessibilità a Livigno dal versante svizzero è il tunnel Munt la Schera.
Caratteristiche tecniche e funzionalità
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Si tratta di una galleria monocorsa, ovvero una sola corsia per entrambe le direzioni, con traffico regolato a senso unico alternato.
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Il limite massimo per i veicoli è 3,6 metri di altezza e 2,5 metri di larghezza.
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Il senso di marcia alternato cambia ogni circa 15 minuti.
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La galleria è aperta 24 h su 24 ma in inverno e in condizioni di traffico intenso rappresenta un potenziale collo di bottiglia.
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Durante le Olimpiadi il tunnel sarà l’unico accesso dalla Svizzera.
Implicazioni per l’afflusso di spettatori
Con circa 4 000 spettatori attesi dalla Svizzera ogni giorno, questa infrastruttura assume una rilevanza vitale. Tuttavia:
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Il fatto che ci sia una sola corsia limita inevitabilmente la capacità di traffico in entrata e uscita. In uno scenario di picco è plausibile che si creino attese o code.
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Le dimensioni limitate della galleria significano che veicoli più grandi (bus turistici, mezzi logistici) devono essere pianificati attentamente o forse esclusi.
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Il traffico alternato a intervalli fissi comporta attese: ad esempio, un flusso elevato in un solo verso (verso Livigno) potrebbe richiedere regole speciali o una “corsia preferenziale” per bus/navette.
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Le autorità del Cantone dei Grigioni sono consapevoli della situazione: sono in sviluppo “diversi concetti di mobilità” per evitare congestioni.
Soluzioni e misure previste
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Si stanno valutando aree di park‑and‑ride fuori dal tunnel, con navette da zone predisposte (ad esempio Zernez) verso Livigno, in modo da ridurre la pressione sul tunnel stesso.
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Una logica di “mezzi speciali autorizzati” (bus, veicoli con permesso) per transito nel tunnel nei giorni delle gare è allo studio.
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I costi e la responsabilità della mobilità straordinaria sono ancora da definire.
Rischi residui
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Imprevisti meteorologici (nevicate, valanghe) su strade d’accesso: in montagna nulla è garantito, e un incidente o chiusura può generare blocco totale.
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Saturazione dei parcheggi e lunghe code che scoraggiano gli spettatori, rendendo l’esperienza negativa.
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Stress logistico: carico e scarico degli spettatori, navette, tempo di attesa: tutto deve essere calibrato.
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Pressione su ambiente e resort: un afflusso massiccio può mettere sotto stress le infrastrutture locali (acque, servizi, traffico locale).
In sintesi: il tunnel è funzionale e collaudato, ma non progettato originariamente per un afflusso olimpico di migliaia di spettatori al giorno. Serve dunque una pianificazione accurata per evitare che l’“imbuto” diventi un problema.
La questione del Passo della Forcola: politiche e sostenibilità
Parallelamente al tema della viabilità, emerge la dinamica politica/turistica legata al Passo della Forcola (accesso dalla Svizzera al versante di Livigno tramite il passo del Bernina). Il sindaco di Livigno aveva proposto un’apertura invernale straordinaria del passo come “baratto” per la condivisione di posti letto, ma la risposta è stata negativa dal lato svizzero, in particolare dal cantone dei Grigioni e dal consorzio turistico locale.
Quali sono le motivazioni?
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Il Cantone dei Grigioni ha dichiarato che non sarà aperto in inverno il Passo della Forcola, nonostante le sollecitazioni politiche italiane. Spesso fuori luogo e destituite di ogni fondamento.
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Il consorzio turistico locale e il cantone preferiscono una strategia di turismo sostenibile, piuttosto che un’apertura straordinaria che potrebbe generare traffico devastante in una zona montana sensibile.
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La proposta del “baratto” (apertura del passo in cambio di posti letto condivisi) è stata respinta, perché la visione svizzera non vuole compromettere l’equilibrio ambientale e infrastrutturale del territorio.
Quali sono gli elementi in gioco?
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Tutela ambientale: Aprire un passo alpino in inverno significa maggiore traffico, potenziali nevicate, rischi di scivolamento, costi elevati per la manutenzione stradale e rischio per l’ecosistema.
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Capacità infrastrutturale: Le strade montane secondarie non sono sempre adeguate a traffico intensivo di auto/bus invernali.
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Equilibrio turistico: Il cantone “non vuole essere la via d’esodo” massiva per Livigno, a discapito della qualità ambientale e dell’esperienza locale.
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Rapporti transfrontalieri: Anche se la località italiana (Livigno) spinge per maggiore accessibilità, la decisione ricade anche su principi sovracomunali e cantonali svizzeri.
Implicazioni per Livigno e per i Giochi
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Il “no” all’apertura straordinaria del Passo della Forcola obbliga tutti gli spettatori dalla Svizzera a passare per il tunnel Munt la Schera, accentuando l’importanza di quel corridoio unico.
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La mancata apertura può essere vista come un compromesso necessario: meglio meno accessi ma più gestibili, che una via extra che crei caos, traffico incontrollato o impatti ambientali elevati.
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Da un punto di vista turistico, Livigno deve considerare che l’accesso è più limitato e che la comunicazione verso il pubblico internazionale deve evidenziare le modalità specifiche (park & ride, navette, permessi auto) per evitare frustrazioni.
Viabilità Svizzera
Livigno si prepara a un momento storico, diventando epicentro di importanti gare olimpiche e richiamando un pubblico internazionale. Questo è un opportunità straordinaria, ma anche una sfida logistica notevole.
Da una parte abbiamo la visibilità e il potenziale economico; dall’altra, la realtà concreta di un’infrastruttura come il tunnel Munt la Schera che rappresenta un vero “collo di bottiglia” e richiede una pianificazione meticolosa. In parallelo, la decisione svizzera di non aprire il Passo della Forcola in inverno mette in evidenza la necessità di conciliare sviluppo turistico, accessibilità e sostenibilità ambientale.
Aspetti chiave da tenere d’occhio:
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Come sarà gestito il traffico verso il tunnel: navette, parcheggi, flussi separati.
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Se le autorità italiane e svizzere arriveranno a un’intesa chiara sui costi e responsabilità dell’accesso per i Giochi.
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La comunicazione verso gli spettatori: bisogna che sappiano in anticipo modalità, restrizioni, permessi, al fine di minimizzare disagi.
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La sostenibilità dell’evento: non solo durante i giorni delle gare ma anche per il dopo – come Livigno potrà beneficiare di questi investimenti a lungo termine.
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