Nell’ambito di un’ampia attività di repressione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti incentrata nelle zone boschive della bassa Valtellina, che ha già portato a numerosi arresti, denunce e segnalazioni alla Prefettura, i Carabinieri del N.O.R. – Sezioni Operativa e Radiomobile della Compagnia di Sondrio, con la collaborazione dei colleghi della Stazione di Ardenno, hanno tratto in arresto in flagranza di reato due pregiudicati di origine marocchina, di 20 (con precedenti specifici) e 26 anni, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di un’arma da sparo clandestina.
A seguito di numerose segnalazioni pervenute dai residenti i quali, soprattutto nell’arco serale, notavano anomali afflussi di persone, all’apparenza per lo più tossicodipendenti, nella zona boschiva della Val Masino, verosimilmente per acquistare sostanze stupefacenti, generando così un forte stato di allarme e preoccupazione ed una richiesta di maggior sicurezza, i militari della Sezione Operativa hanno iniziato un’attività di controllo, riscontrando effettivamente in quell’area un’intensa attività di spaccio. I prolungati servizi di osservazione e pedinamento, anche notturni ed in condizioni disagevoli, hanno permesso di appurare che gli autori dello spaccio si ritiravano nella parte boschiva del comune di Civo per trascorrere la notte.
Nella mattinata del 09 aprile u.s. è scattato il blitz da parte dei militari i quali hanno sorpreso all’interno di un rudere in stato di abbandono due soggetti di nazionalità marocchina. A seguito di perquisizione personale d’iniziativa effettuata sul posto, i carabinieri hanno trovato 130 gr. di cocaina, 28 gr. di hashish e denaro contante per oltre 4.500 euro, somma ritenuta provento dell’attività di spaccio, nonché una pistola scacciacani modificata e resa offensiva, con munizionamento letale, con colpo in canna e cane armato, pronta per essere usata.
Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro e lo stupefacente inviato al laboratorio carabinieri di Brescia per gli accertamenti qualitativi.
I soggetti sono stati arrestati e, dopo le formalità di rito, tradotti nel carcere di via Caimi a disposizione della Procura della Repubblica di Sondrio, informata dai carabinieri.
L’operazione, oltra a rispondere alla giusta esigenza di sicurezza della popolazione, ha consentito di disarmare gli spacciatori. Parimenti, in pregresse attività di contrasto dei carabinieri, erano state sequestrate armi, prevalentemente grossi coltelli o machete.
Ed è anche in ragione della possibile presenza di armi che l’azione dei carabinieri è costante sul territorio sviluppandosi dapprima in maniera discreta –con indagini ed accurati appiattamenti –poi con azioni più incisive e risolutive quali quelle di sabato.
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