Affidamento tra accompagnatore ed accompagnato: è il caso in cui l’accompagnatore ha, rispetto all’accompagnato, più esperienza, competenze, capacità nel condurre l’uscita tanto che i partecipanti all’uscita fanno affidamento su di lui.
In questa situazione, in caso di incidenti/infortunio, la giurisprudenza impone al più esperto un onere superiore come responsabilità civile. Spetta però all’infortunato, dimostrare la superiorità tecnica del compagno/accompagnatore.
Non affidamento tra accompagnatore ed accompagnato: è il caso in cui tutti hanno più o meno le stesse capacità ed in cui, in caso di incidente/ infortunio ognuno a pari responsabilità civile.
In alpinismo la valutazione della colpa dell’accompagnatore è legata anche al divario della capacità tra i due soggetti: tanto più è alto, tanto è maggiore è la responsabilità dell’accompagnatore.
In questi casi, la responsabilità dell’accompagnatore viene giudicata con grande rigore, valutando le cause dell’incidente quali imprudenza, imperizia, negligenza nella valutazione delle difficoltà tecniche dell’itinerario in relazione alle capacità dell’accompagnato, il terreno, le condizioni climatiche.
Il membro più esperto, è chiamato a risarcire i danni per infortunio ai meno esperti quando l’incidente è conseguenza di una sua negligenza, imperizia, e imprudenza; o ha fatto un errata valutazione della difficoltà dell’uscita in rapporto alle capacità tecniche dei compagni, capacità che il più esperto deve essere in grado di valutare oggettivamente prima della scelta del percorso.
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Per contro, il più esperto non è tenuto al risarcimento quando il compagno meno esperto compie atti di evidente imprudenza, derivante dall’inosservanza dei consigli ed insegnamenti dell’accompagnatore.
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