kW piano induzione
In Italia, la maggior parte delle abitazioni ha un contratto di fornitura elettrica da 3 kW (potenza disponibile effettiva: circa 3,3 kW).
Questo è spesso insufficiente se, oltre al piano a induzione, usi forno, lavatrice, lavastoviglie o climatizzatori contemporaneamente.
Con un piano a induzione attivo, potresti superare facilmente questo limite. Il risultato?
Scatta il contatore e ti ritrovi a dover riarmare tutto mentre i tuoi spaghetti sono ancora crudi.
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Cosa puoi fare?
Hai due opzioni.
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Limitare la potenza del piano a induzione (se supportato dal modello), per non superare i 3 kW.
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Richiedere un aumento di potenza al tuo gestore energetico, portandola a:
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4,5 kW, soluzione intermedia;
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6 kW, consigliata per chi usa molti elettrodomestici insieme;
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7 kW o più, in caso di grandi famiglie o cucine molto attrezzate.
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Come calcolare i consumi reali di un piano a induzione
Sapere quanti kWh consuma realmente un piano cottura a induzione può aiutarti a gestire meglio le bollette e capire se ti conviene davvero passare all’induzione.
Spoiler: nella maggior parte dei casi sì, conviene, ma devi imparare a tenere sotto controllo tempi e potenza.
La formula base per calcolare i consumi è semplice:
Consumo (kWh) = Potenza (kW) × Tempo di utilizzo (ore)
Esempio concreto.
Hai una piastra che assorbe 2 kW e la usi per 30 minuti (0,5 ore).
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Il consumo sarà: 2 kW × 0,5 h = 1 kWh.
Ora, se il costo dell’energia è di circa 0,30 € per kWh, quella mezz’ora ti costa circa 30 centesimi.
Ma attenzione: non tutte le piastre assorbono la stessa potenza
Un piano a induzione ha più zone di cottura, e ogni zona ha una potenza nominale differente, che può variare tra 1,2 kW e 2,5 kW.
Quando ne accendi due o tre contemporaneamente, la potenza totale aumenta, ma non necessariamente raddoppia o triplica, perché:
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alcuni piani hanno un sistema di “ripartizione” della potenza.
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quando due piastre sono accese insieme, possono condividere la potenza massima disponibile, evitando i picchi.
Quindi, un piano che sulla carta ha 7,2 kW potrebbe non arrivarci mai realmente, perché la potenza si autoregola.
Come tenere traccia dei consumi?
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Controlla l’etichetta energetica o il manuale del tuo piano a induzione. Troverai i dati di potenza per ogni piastra.
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Monitora il consumo con una presa smart (tipo Shelly o TP-Link) o un misuratore di consumo elettrico da installare nel quadro.
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Controlla la bolletta: se il consumo medio mensile è aumentato dopo aver installato il piano a induzione, puoi stimare l’impatto reale.
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App del gestore elettrico: molti operatori offrono app con grafici dettagliati dei consumi giornalieri e orari.
Risparmiare con l’induzione
Usa coperchi sulle pentole, imposta la potenza al minimo necessario e approfitta delle fasce orarie più economiche (tipo F2 e F3 se hai un contratto biorario).
Inoltre, non serve preriscaldare, perché l’induzione scalda subito: è questo uno dei suoi veri vantaggi.