Quando il Sanatorio di Sondalo fu trasformato in un ospedale?

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quando il sanatorio di sondalo fu trasformato in un ospedale

Origini e visione: la nascita del Villaggio Sanatoriale di Sondalo

Il Villaggio Sanatoriale di Sondalo, oggi noto come Ospedale Eugenio Morelli, rappresenta una delle più imponenti realizzazioni sanitarie e architettoniche del XX secolo in Europa. Situato in Valtellina, sulle pendici del Monte Sortenna, il complesso fu concepito negli anni ’30 come risposta all’emergenza sanitaria rappresentata dalla tubercolosi, una malattia che, all’epoca, mieteva migliaia di vittime ogni anno.

L’idea di creare un sanatorio in alta quota nacque dall’intuizione del medico valtellinese Eugenio Morelli, che riconobbe nelle condizioni climatiche di Sondalo—aria pura, esposizione solare e altitudine—un ambiente ideale per la cura della tubercolosi. I lavori di costruzione iniziarono nel 1932 e si conclusero nel 1940, dando vita a una vera e propria “città della salute” composta da nove padiglioni di degenza, un padiglione chirurgico e numerose strutture accessorie immerse in un parco di 34 ettari.

L’architettura del Villaggio Sanatoriale è un esempio emblematico del razionalismo italiano, caratterizzato da linee pulite, funzionalità e integrazione con il paesaggio circostante. Gli edifici furono progettati per massimizzare l’esposizione alla luce solare e garantire una ventilazione ottimale, elementi ritenuti fondamentali nella terapia antitubercolare dell’epoca.


Dal sanatorio all’ospedale: evoluzione e trasformazione

Il Villaggio Sanatoriale entrò in funzione nel 1946, accogliendo pazienti affetti da tubercolosi provenienti da tutta Italia. Per 27 anni, fino al 1973, il complesso operò come sanatorio, offrendo cure basate su riposo, alimentazione adeguata e climatoterapia. Tuttavia, con l’avvento degli antibiotici e il conseguente calo dei casi di tubercolosi, la necessità di strutture sanatoriali diminuì.

Nel 1973, il Villaggio Sanatoriale fu trasformato in un ospedale generale, assumendo il nome di Ospedale Eugenio Morelli in onore del suo fondatore. Oggi, l’ospedale è un centro di eccellenza per la cura delle patologie polmonari e rappresenta un punto di riferimento per la sanità della regione Lombardia.


Patrimonio culturale: il Museo dei Sanatori di Sondalo

Per preservare la memoria storica del Villaggio Sanatoriale, nel 2015 è stato inaugurato il Museo dei Sanatori di Sondalo, situato nell’edificio dell’ex accettazione pazienti. Il museo offre un percorso espositivo che illustra la storia della tubercolosi, le modalità di cura adottate nei sanatori e l’evoluzione architettonica del complesso.

Tra gli oggetti esposti vi sono letti, sedie a sdraio, coperte e cuffie per la filodiffusione, strumenti utilizzati dai pazienti durante la degenza. Il museo ospita anche fotografie storiche, disegni tecnici e la tela “Pescatori a Sampieri” dipinta da Ugo Caruso nel 1954 durante il suo ricovero a Sondalo.

Il Museo dei Sanatori rappresenta un’importante testimonianza della lotta contro la tubercolosi e dell’impegno profuso nella realizzazione di un’opera che coniuga medicina, architettura e paesaggio.


Un’eredità che vive nel presente

Il Villaggio Sanatoriale di Sondalo è più di un semplice complesso ospedaliero; è un simbolo di una visione integrata della salute, che riconosce l’importanza dell’ambiente, dell’architettura e della cura nella guarigione dei pazienti. Oggi, l’Ospedale Morelli continua a servire la comunità, mentre il Museo dei Sanatori mantiene viva la memoria di un’epoca in cui la lotta contro la tubercolosi ha portato alla creazione di una delle più straordinarie realizzazioni sanitarie d’Europa.

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