Chi non ama la cannella? Per quanto il suo profumo sia meraviglioso e aiuti nel benessere, in cucina è meglio non esagerare: ecco cosa succede.
C’è un aroma che più di altri sa trasformare l’atmosfera di casa, evocando calore, dolci fatti in casa e pause lente davanti a una tazza fumante. È quello della cannella, una spezia antica, familiare e rassicurante, spesso associata al benessere. Negli ultimi anni, infatti, la cannella è stata celebrata non solo per il suo gusto, ma anche per le sue potenziali virtù sulla salute. Tuttavia, come spesso accade quando un alimento viene idealizzato, il confine tra beneficio e rischio può diventare sottile. E ignorarlo può riservare sorprese poco piacevoli.
Un aiuto naturale per mente e difese
Diversi studi scientifici hanno messo in luce il suo ruolo nel supportare le funzioni cognitive. Grazie alla presenza di composti antiossidanti e antinfiammatori, questa spezia contribuisce a proteggere le cellule nervose dallo stress ossidativo, sostenendo memoria e capacità di concentrazione.
Accanto ai benefici per la mente, la cannella si distingue per le sue proprietà antimicrobiche. Il suo principio attivo più caratteristico, responsabile dell’aroma intenso, è in grado di ostacolare la proliferazione di batteri e lieviti.
Nonostante la fama di alleata della salute, la cannella non è priva di controindicazioni. Il punto critico è la cumarina, una sostanza naturalmente presente soprattutto nelle varietà più diffuse sul mercato, come la cannella cassia. Se assunta in quantità elevate e con regolarità, la cumarina può risultare dannosa per il fegato.

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Proprio per questo, chi utilizza spesso la cannella dovrebbe prestare attenzione alla qualità e alla tipologia scelta. La cannella di Ceylon, considerata la più pregiata, contiene quantità molto più basse di questa sostanza ed è quindi preferibile per un consumo abituale. Non a caso, le autorità sanitarie hanno imposto limiti rigorosi all’uso della cumarina come additivo alimentare.
Un consumo eccessivo può avere ripercussioni anche su altri aspetti della salute. In alcune persone, la cannella può contribuire a un abbassamento eccessivo della glicemia, soprattutto se associata a farmaci specifici. Non mancano poi disturbi gastrointestinali, come bruciori o nausea, e irritazioni della bocca dovute agli oli essenziali concentrati.
Questo non significa demonizzare la spezia, ma ricordare che anche ciò che è naturale va dosato con attenzione. Inserita con criterio, la cannella può supportare l’equilibrio metabolico e contribuire al controllo di colesterolo e trigliceridi, senza mai sostituirsi alle terapie mediche.

Profumo di cannella in cucina, alleata della salute ma non troppo: brutte sorprese se esageri - valellinamobile.it








