Cronaca

Tentativi di truffa telefonica e furto a Chiavenna

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Furto a Chiavenna

Il Comune di Chiavenna segnala che sono in corso tentativi di truffe con telefonate di sedicenti carabinieri.

Sempre a Chiavenna, la settimana scorsa, il Comune aveva informato i cittadini di un tentativo di furto nella città del Mera, nella zona di Via al Portone Vecchio.

Si ricorda l’importanza di segnalare tempestivamente alle forze dell’ordine anche situazioni di movimenti sospetti nei pressi della propria abitazione.


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Il nome Chiavenna si fece derivare nel XIII secolo, quando compare una chiave nello stemma, da “clavis”, cioè chiave con riferimento al fatto che il borgo è alla confluenza delle strade per il passo dello Spluga e del Settimo e Maloja.

Ora però gli studiosi lo collegano a una voce mediterranea “clava” per indicare una località su un cono di deiezione, o a un tema ligure “clav”, cioè rupe sporgente, o a “claudenda”, cioè luogo da chiudere in caso di necessità.

Probabilmente i primi abitatori furono i Reti che erano della stirpe degli Etruschi scacciati dalla pianura padana dai Galli. I “Bergalei” e i “Clavennates”, di cui parla la Tabula Clesiana, erano suddivisioni particolari della popolazione reta.

Una delle più antiche attività documentate è quella legata alla estrazione e tornitura della pietra ollàre, com’è testimoniato dalla scritta “Salvius” sulla cava romana della Caurga, che divide le due rocche del castello.

Vari sono poi i ritrovamenti nel borgo di oggetti risalenti al periodo romano.

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