Curiosità

Multa per chi usa stufa e camino?

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Multe stufe caminiPerché esistono i divieti e le sanzioni

In Italia l’uso di sistemi di riscaldamento a biomassa (legna, pellet) come le stufe o i camini tradizionali è soggetto a limiti crescenti perché queste tipologie emergono come fonti importanti di inquinamento atmosferico, in particolare di polveri sottili (PM10, PM2,5) e composti organici volatili.

Queste norme nascono dall’esigenza di rispettare direttive europee quali la Direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria, recepite in Italia con il Decreto legislativo 13 agosto 2010 n. 155. 
Le regioni hanno competenza per definire misure specifiche in base alle condizioni del territorio, qualità dell’aria, altitudine, tipo di urbanizzazione, e così via.

Risultato: in diverse regioni sono stati introdotti divieti d’uso per stufe e camini che non rispettano livelli minimi di efficienza/“stelle” o che appartengono a classi troppo inquinanti, oltre alle relative sanzioni amministrative – in certi casi fino a 5.000 €
In pratica: non è vietato riscaldarsi con biomassa a priori, ma lo è usare impianti obsoleti o non conformi.

È importante sottolineare che gran parte delle restrizioni riguardano soprattutto le regioni del Nord, in particolare quelle che ricadono nel bacino padano, dove la qualità dell’aria è un’emergenza più accentuata. 
Quindi, se vivi in queste aree o stai valutando l’acquisto/installazione di un camino o stufa a biomassa, è fondamentale conoscere la normativa regionale.


Quali sono le regioni coinvolte e cosa prevedono

Ecco una panoramica (non esaustiva) delle regioni italiane che hanno introdotto misure specifiche di divieto o restrizione per stufe/camini a legna/biomassa:

• Lombardia

In Lombardia, la normativa prevede che i generatori di calore alimentati a biomassa legnosa (quindi stufe/camini) debbano essere di classe emissiva pari almeno a 4 stelle, e che gli apparecchi con classe 0‑2 stelle siano vietati. 
Le sanzioni per chi non rispetta le regole vanno da 500 € a 5.000 €
Esempio: nei comuni sotto i 300 m di altitudine, l’impianto con potenza sotto 10 kW può avere alcune deroghe fino a ottobre 2024 nella Provincia di Brescia.

• Veneto

Nel Veneto la delibera n. 836/2017 ha stabilito che non si possano più installare generatori con classe inferiore a 4 stelle, e l’uso di quelli con classe inferiore a 3 stelle è vietato.

• Piemonte

Il Piemonte, con delibera del 2018, ha vietato l’installazione di generatori di calore a biomassa legnosa con potenza < 35 kW e classe < 3 stelle, e dal 2019 quelli sotto 4 stelle in determinate aree.

• Emilia‑Romagna

In Emilia‑Romagna, nei comuni sotto i 300 m di altitudine e in zone esposte a superamenti di qualità dell’aria, è vietato l’uso di camini, stufe e termostufe di classe 1 o 2 stelle se è già presente un altro impianto di riscaldamento.

• Toscana

Anche la Toscana ha introdotto regolamenti analoghi e l’obbligo di registrazione per alcuni impianti a biomassa.

Queste regioni sono esempi rappresentativi, ma altre regioni o province possono avere proprie ordinanze locali o misure ad hoc in funzione delle condizioni ambientali.


Quali impianti e condizioni sono soggetti al divieto

Affinché si applichino i divieti o restrizioni, entrano in gioco diversi parametri tecnici che è utile conoscere:

  • Classe emissiva (“stelle”): più è alta la classe (4‑5 stelle), più l’impianto è efficiente e meno inquinante. Alcune regioni vietano l’uso o installazione di apparecchi con classe inferiore a 3 o 4 stelle.

  • Potenza nominale: ad esempio in Piemonte la soglia 35 kW è indicativa per l’applicazione del divieto.

  • Altitudine o zona geografica: zone sotto i 300 m di altitudine, comuni pianeggianti, aree con qualità dell’aria compromessa risultano più soggette alle limitazioni.

  • Tipo di impianto: camini tradizionali aperti, stufe obsolete o a legna/generatori non certificati sono i principali soggetti. Impianti moderni a pellet o biomassa di classe elevata hanno spesso via libera o restrizioni minori.

  • Uso ricreativo vs riscaldamento domestico: in alcuni contesti, il camino aperto per “atmosfera” può avere trattamenti differenti rispetto all’uso come principale fonte di riscaldamento.

Quindi, se hai in casa un camino o una stufa a legna/pellet, devi verificare: la classe emissiva, l’età dell’impianto, se sei in una zona soggetta a restrizioni, e se l’impianto è registrato/se certificato.


Quali sanzioni e consigli pratici

Sanzioni

Le sanzioni variano per regione, ma comunemente possono arrivare a migliaia di euro. Per esempio, in Lombardia si parla di da 500 € fino a 5.000 € per impianti non conformi. 
In generale, i trasgressori (utilizzatori e talvolta anche installatori) possono essere soggetti a sanzioni amministrative.

Consigli pratici

  • Verifica la classe emissiva (stelle) del tuo impianto. Se è inferiore a quella minima richiesta dalla regione, valuta la sostituzione o l’aggiornamento.

  • Verifica se sei in una zona (comune, altitudine, pianura vs montagna) soggetta a restrizioni ambientali.

  • Per le stufe a pellet/legna, accertati che il combustibile sia certificato (es. pellet classe A1).

  • Mantieni una corretta manutenzione dell’impianto (pulizia canna fumaria, efficienza combustione) per evitare emissioni eccessive: un impianto mal gestito può essere più penalizzato anche se relativamente moderno.

  • In caso di nuove installazioni, scegli impianti che rispondono alle “nuove norme” (4‑5 stelle, basse emissioni) per evitare problemi in seguito.

  • Verifica se nella tua regione esistono incentivi o bandi per la rottamazione di impianti obsoleti.


Multe stufe camini

In sintesi, , in alcune regioni italiane l’utilizzo di stufe e camini a legna o biomassa non conformi è soggetto a divieto o forte restrizione, con possibili multe fino a 5.000 €. L’obiettivo è contenere l’inquinamento atmosferico, in particolare nelle aree con forte criticità ambientale.

Se vivi in una di queste regioni (es. Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia‑Romagna, Toscana) o stai valutando l’installazione di un camino/stufa, è essenziale verificare la normativa regionale, la classe emissiva del generatore, la conformità dell’impianto e del combustibile utilizzato.
Meglio essere informati oggi che incorrere in sanzioni domani.

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