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Legna velenosa nel camino: cosa sapere per ardere in sicurezza

Legna velenosa nel camino: cosa sapere per ardere in sicurezza

Legna velenosa nel camino – Perché alcune legne sono “velenose” quando bruciate

Bruciare legna nel camino può sembrare un’attività semplice e naturale, ma non tutti i tipi di legna sono sicuri: alcuni rilasciano fumi tossici, contengono tossine naturali o chimiche, o favoriscono condizioni pericolose (fuliggine, creosoto, monossido di carbonio).

Ad esempio, bruciare legna non stagionata produce più fumo, più incombusti e una combustione inefficiente: questo favorisce la formazione di sostanze pericolose come il monossido di carbonio (CO) e composti organici volatili (COV) nel fumo.

Un’altra fonte di rischio è la legna trattata chimicamente o verniciata: se essa viene bruciata, rilascia pigmenti, solventi, metalli pesanti (es. arsenico, cromo) oppure diossine/furani, che sono altamente tossici.

Infine, ci sono legni di piante che contengono naturalmente principi attivi pericolosi: ad esempio la pianta Oleandro, oppure alcune piante arbustive che, se bruciate, rilasciano sostanze tossiche.

In sintesi: la legna può diventare “velenosa” non perché intrinsecamente lo sia (la maggior parte sono sicuri), ma perché:

  • è stata trattata o contaminata;

  • è proveniente da specie tossiche o con resine/pericolose;

  • è umida o non adatta e genera una combustione incompleta con emissioni pericolose;

  • la canna fumaria o il camino non sono adeguati e accumulano prodotti pericolosi (es. creosoto).
    Quindi, è fondamentale scegliere bene la legna, garantirne la stagionatura e usare un camino ben progettato e mantenuto.


Quali tipi di legna sono velenose nel camino

Ecco una panoramica dei principali tipi di legna da non bruciare nel tuo camino se vuoi evitare rischi.

Legno trattato, verniciato o impregnato

Legna proveniente da mobili, pallet industriali, legname per esterni impregnato con pesticidi, vernici eccetera. Questi legni possono rilasciare sostanze quali arsenico, cromo, solventi, pigmenti, e diossine.

Legno di conifere molto resinose

Legni come quelli di pino, abete, cedro, cipresso: la resina brucia con difficoltà, produce fumo denso, fuliggine, deposito di creosoto sulle canne fumarie, e può provocare incendi della canna fumaria.

Legno verde, umido o non stagionato

Legna appena tagliata o non sufficientemente stagionata contiene ancora molta umidità: brucia male, produce fumo, riduce l’efficienza, genera incombusti e aumenta la formazione di sostanze nocive.

Legno di piante tossiche o con principi attivi pericolosi

Alcuni esempi: oleandro, tejo, edera (quest’ultima più pericolosa nelle foglie/fusti). Il fumo derivato dalla combustione può essere tossico per la salute.

Legno con muffa, fungo o marcio

Il legno deteriorato può contenere spore, micotossine e quando bruciato rilascia nell’aria sostanze irritanti o nocive.

Quindi, se hai legna proveniente da specie dubbie, da mobili verniciati, o trovata in disuso che non conosci, è molto meglio evitare di usarla nel camino.


Legna velenosa nel camino conseguenze

Bruciare legna “sbagliata” o in condizioni poco sicure può avere ripercussioni gravi. Vediamo i principali rischi.

Per la salute

Il fumo di legna contiene polveri sottili (PM2,5, PM10), idrocarburi policiclici aromatici (IPA), monossido di carbonio (CO), composti organici volatili (COV).

Ad esempio, il CO è velenoso: bastano concentrazioni relativamente basse per causare perdita di coscienza o addirittura morte in pochi minuti.

Gli IPA sono riconosciuti come sostanze potenzialmente cancerogene.

Per la sicurezza dell’abitazione

Il deposito di creosoto (una sostanza derivata dalla combustione incompleta nei condotti) può portare a incendi della canna fumaria. Le legne resinose o umide aumentano notevolmente questo rischio.

Per l’ambiente

Una combustione inefficiente genera maggiore inquinamento, più fuliggine, più emissioni nocive nell’atmosfera che contribuiscono a peggiorare la qualità dell’aria.
In definitiva, usare la legna sbagliata non è solo scorretto, è pericoloso — per te, per la tua casa e per il pianeta.


Come scegliere la legna giusta per il camino

Per evitare rischi e ottenere una combustione efficiente, segui queste buone pratiche:

  • Stagionatura: scegli legna essiccata almeno 12‑24 mesi (a seconda della specie) con umidità residua inferiore al circa 20%. Legna non stagionata brucia male.

  • Specie idonee: privilegia legni duri (es. quercia, faggio, frassino) che bruciano bene, producono calore stabile e meno fumo.

  • Evitare: legno trattato chimicamente, verniciato, pallet industriali, mobili vecchi da smaltire come combustibile. Legni con muffa o marci. Legni di specie tossiche.

  • Controllo camino e canna fumaria: assicurati che siano puliti, che il tiraggio sia corretto, che non ci siano ostruzioni o accumuli di creosoto.

  • Arieggiamento ambientale: anche con legna buona, è fondamentale avere un ricambio d’aria per evitare accumulo di CO o fumi nell’ambiente interno.

  • Acquisto legna certificata (quando possibile): rivolgersi a rivenditori affidabili che garantiscano la provenienza, l’essiccazione e l’assenza di trattamenti chimici.


Legna velenosa camino

Ecco una mini‑checklist da usare ogni volta che ti prepari ad accendere il camino:

  1. La legna è ben stagionata (essiccata) e appare asciutta, senza segni evidenti di muffa o marciume?

  2. Non è legno trattato, verniciato o proveniente da mobili/pallet?

  3. Non è legno di specie pericolose o altamente resinose (pino, abete, cipresso) se lo usi in ambiente chiuso?

  4. Il camino e la canna fumaria sono puliti, con tiraggio adeguato?

  5. La stanza ha una adeguata ventilazione per evitare accumulo di fumi o CO?

  6. Quando accendi, controlla che la fiamma e la combustione appaiano “normali”: ossia fiamma blu‑gialla, poco fumo visibile, nessun odore forte di combustione incompleta.
    Se hai risposto “no” a qualche punto, è meglio rimandare e rivedere la situazione prima di accendere.

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