La Val Fabiolo e le sue leggende

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la val fabiolo e le sue leggendeLa Val Fabiolo

Questa è un’escursione unica nel suo genere e accade solo una volta all’anno perché è una camminata notturna, organizzata dalla Pro Loco “La Caürga”, che percorre la Val Fabiòlo con la finalità di raggiungere la frazione di Sostila.

Si è accompagnati da un vero menestrello che racconta, durante la salita, leggende e storie vere di questi luoghi.

Si lascia l’auto nei parcheggi presenti nella frazione di Sirta di Forcola che si trova nel fondo valle della bassa Valtellina.

Nel 2008 una violenta alluvione aveva distrutto il fondo valle della Val Fabiòlo mulattiera compresa, poi il tutto è stato ripristinato.

Raggiunta la piazza del Municipio (290 m) si va ad imboccare l’antica mulattiera che inizia alle spalle della chiesa parrocchiale di San Giuseppe.


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Camminata notturna

E’ un percorso a volte ripido, acciottolato e abbastanza largo: prima si risale il ripido versante roccioso delle Orobie, per poi entrare nella valle.

Lungo la salita si incontreranno delle cappelle che fungevano anche da punto di sosta e di riposo.

Dopo aver percorso alcune centinaia di metri in direzione S-O si fa un’inversione verso Est raggiungendo così la località Baak dove si trova un punto panoramico sul fondo valle e le Retiche.

Poco più avanti la mulattiera, percorrendo la sponda orografica sinistra, entra nella stretta forra scavata dalle acque del torrente che scorre in fondo alla gola.

Oltrepassato questo piccolo canyon si continua, superando un ponte a schiena d’asino (550 m), sul lato orografico destro e poi più avanti un altro ponte (650 m) ci riporta sul versante opposto.

Dopo aver percorso poco meno di 3 chilometri si arriva al piccolo alpeggio di Bures.

Qui si trova un bivio, dalla sinistra confluisce la valle del Torrente Fabiòlo e il sentiero che scende dalla località Sponda mentre a destra inizia quello che, con vari tornantini, sale a Sostila (840 m).

È un antico e storico borgo che fino a poco più di mezzo secolo fa era abitato tutto l’anno, ora ci vivono due persone.

Il primo ad insediarsi è stato Fausto che con passione cerca, con tantissime difficoltà, di mantenere vivo il borgo; da pochi anni si è aggiunto anche il giovane Alessio.

Adesso a Sostila è funzionante un piccolo rifugio, è stata realizzata la “Casa dei libri”, è visitabile la piccola scuola elementare arredata con i suoi antichi banchi, c’è la bella chiesa della Madonna della Neve.

Non manca il silenzio rotto ogni tanto dal passaggio degli escursionisti.

Oltrepassate le baite di Sostila, in direzione Sud, si raggiunge il cimitero e poi le vicine baite di Aret da dove si ha una vista sulle dirimpettaie Alpi Retiche, lo Scermendone, il Monte Vignone, il Pizzo Bello, la Val Masino con le sue cime, e il magnifico cielo stellato.

Il ritorno al punto di partenza avviene lungo lo stesso itinerario della salita.

Il territorio del Comune di Forcola è molto vasto e comprende le frazioni di Sirta, Selvetta e Piani nel fondo valle, poi ci sono quelle di mezza costa e montane di Lavisolo, Al Prato, Alfaedo, Ronco, Sponda, Somvalle, San Gregorio, Rodolo, e l’Alpe Dassola.

Anche l’alpeggio Torrenzuolo, dove è presente il bel Bivacco Gusmeroli, è di proprietà di Forcola ma non è sul suo territorio amministrativo bensì in quello di Tartano.

La località di Sirta è famosa, nell’ambito dell’arrampicata libera, anche per una parete rocciosa che si trova poco lontana dal centro abitato.

Percorso (E-T2) di circa 7,5 chilometri, dislivello positivo di 590 metri

Giorgiogemmi.it

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