Un sogno costruito a mano: la storia di Nicola Di Cesare
Nel cuore della Valtellina, precisamente a Grosio, c’è un luogo che pochi conoscono ma che meriterebbe la fama delle grandi opere d’arte europee: il giardino roccioso (o “castello”) di Nicola Di Cesare. La storia di quest’uomo è una di quelle che sembrano uscite da un romanzo, ma è tutta vera. Nicola Di Cesare, originario dell’Abruzzo, si trasferisce in Lombardia e sceglie di vivere a Grosio, un tranquillo borgo montano. Ma dietro la sua casa, nel silenzio delle colline, inizia un progetto incredibile: costruire un mondo fatto di pietre, colori, archi, scale e sculture.
Per oltre 42 anni, Nicola lavora da solo a quest’opera, senza ingegneri, senza architetti, senza fondi pubblici. Solo con la forza delle mani, la creatività e una pazienza rara. Giorno dopo giorno, pietra su pietra, trasforma un terreno qualunque in un’opera d’arte a cielo aperto. Non è un castello nel senso classico: è una combinazione di giardino, sculture, architetture eccentriche e visioni artistiche, tutte fuse in uno stile che ricorda le opere del grande Antoni Gaudí, il genio spagnolo di Barcellona.
Questa somiglianza ha portato molti a definire Di Cesare come il “Gaudí di Grosio”, anche se lui stesso ha dichiarato di non conoscere inizialmente le opere del catalano. Eppure, le affinità stilistiche sono sorprendenti: forme sinuose, materiali riciclati, uso del mosaico, giochi di luci e ombre, integrazione con la natura.
La cosa più incredibile? Questo capolavoro non è nato per essere visitato, venduto o esposto, ma solo come espressione personale. Un atto di pura arte e resistenza poetica, che oggi lascia a bocca aperta chiunque lo scopra.
Il giardino incantato: cosa rende unico il castello di Grosio
Non è facile spiegare cosa sia davvero il giardino di Nicola Di Cesare. Non si tratta solo di un edificio o di una scultura: è un luogo di trasformazione, dove il confine tra realtà e immaginazione si dissolve. Camminando tra i suoi sentieri tortuosi si entra in un mondo parallelo, fatto di scalini colorati, muretti ornati da frammenti di ceramica, archi e grotte che sembrano uscite da una fiaba.
Il castello è costruito interamente con materiali di recupero: pietre, vetri, pezzi di piastrelle, ferri, legni… ogni elemento ha una storia, una seconda vita. Questo aspetto lo rende anche un esempio virtuoso di sostenibilità artistica, dove nulla si butta e tutto si trasforma. Ogni angolo è una sorpresa, ogni curva un invito a esplorare.
Il percorso è pieno di scalini — si parla di oltre 200 — che si arrampicano sul pendio della collina dietro casa sua. Si passa da piccole grotte a terrazze panoramiche, da corridoi stretti a spazi aperti che offrono una vista sulla valle. Il tutto è immerso nella vegetazione, come se la natura stessa avesse collaborato all’opera.
Uno degli aspetti più affascinanti è la libertà stilistica. Non c’è una regola, non c’è simmetria, ma un’armonia complessiva che emerge dal caos. È un’opera viva, imperfetta, come un sogno che prende forma nel tempo. Non esiste un luogo simile in tutta Italia, ed è proprio questo a renderlo speciale.
E poi c’è la sensazione di essere ospiti in un sogno personale, non in un museo. Non si paga il biglietto, non c’è merchandising, solo stupore e meraviglia.
Perché visitare il castello segreto di Grosio
Se sei in cerca di qualcosa di diverso, autentico e toccante, il castello di Nicola Di Cesare è la meta perfetta. In un mondo dove molte attrazioni turistiche sono artificiali o commerciali, questo luogo rappresenta l’opposto: arte spontanea, passione pura e connessione profonda con la natura.
Visitare il giardino significa anche scoprire una parte meno conosciuta della Valtellina, lontana dai circuiti di massa. È un modo per sostenere la cultura locale, per riscoprire l’importanza del fare con le mani, della lentezza, della dedizione. E per lasciarsi ispirare.
Alcuni consigli utili per la visita:
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Meglio andarci in giornate di sole, per godere dei giochi di luce e dei colori
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Indossa scarpe comode: i sentieri sono in pendenza e ci sono molti gradini
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Porta con te curiosità e rispetto: non è un parco giochi, ma un’opera d’arte privata
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Se possibile, informati su aperture e orari (non sempre è accessibile al pubblico)
In sintesi: il giardino di Nicola Di Cesare è un piccolo miracolo italiano, un segreto da scoprire, un inno alla fantasia che vale il viaggio.
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