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I tre motivi per cui ci arrivano telefonate mute

i tre motivi per cui ci arrivano telefonate mute

i tre motivi per cui ci arrivano telefonate mute📞 Perché ricevi le telefonate mute?

Tutti i motivi dietro questo fastidioso fenomeno

Se ti è mai capitato di rispondere a una telefonata e sentire solo silenzio dall’altro capo, sappi che non sei solo. Le cosiddette “telefonate mute” sono diventate sempre più frequenti, e spesso generano confusione, fastidio o addirittura preoccupazione. Ma da dove arrivano? E, soprattutto, perché ti stanno chiamando se non parlano?

Ecco una cosa che forse non sai: ci sono almeno tre motivi principali per cui ti arrivano queste chiamate silenziose, e non sempre sono pericolose… anche se a volte sì.

1. Call center e telefonate “automatiche”

Sì, il primo “colpevole” potrebbe essere proprio un call center legale. Molti sistemi usano dei software di chiamata automatica chiamati dialer predittivi. Questi sistemi chiamano più numeri contemporaneamente anche quando non c’è ancora un operatore disponibile, sperando che almeno qualcuno risponda. Quando questo succede e non c’è nessuno pronto a parlare, tu ti ritrovi con il telefono all’orecchio e… nessuno dall’altra parte.

La cosa assurda? È legale. Il Garante della Privacy ha approvato questa pratica nel provvedimento del 20 febbraio 2014, con alcune condizioni:

  • Non più di 3 chiamate mute ogni 100 andate a buon fine

  • Massimo 3 secondi di silenzio dopo la tua risposta

  • Divieto di richiamarti per almeno 5 giorni

  • Obbligo di rumore di fondo (“comfort noise”)

  • Divieto di silenzi assoluti o attese senza feedback

Questo vuol dire che, se senti un leggero brusio, squilli o voci di sottofondo, probabilmente non è una truffa ma solo una chiamata partita senza operatore pronto.


Leggi anche: Come difendersi dalle telefonate mute


📶 Verifica della SIM attiva: quando il silenzio serve a “spiare” la tua linea

Il secondo motivo per cui potresti ricevere una telefonata muta ha a che fare con qualcosa di più “tecnico”: la verifica della validità della SIM. Alcuni call center, ma anche servizi automatici non sempre trasparenti, inviano chiamate mute per capire se un numero è ancora attivo.

Perché succede? In Italia ci sono milioni di SIM inattive o inutilizzate. Alcune aziende—legalmente o meno—cercano di ripulire i propri database per verificare quali numeri sono ancora vivi. Come lo fanno? Facile: ti chiamano. Se rispondi, il sistema registra che il numero è attivo.

👉🏼 Questo sistema non richiede operatori umani: viene fatto tutto in automatico, spesso in pochissimi secondi. L’obiettivo non è venderti qualcosa subito, ma solo capire se dietro quel numero c’è una persona viva. Una volta “verificato” il numero, potrebbe essere rivenduto a terzi o utilizzato per campagne di marketing future.

Il lato preoccupante? Non è detto che chi ti chiama sia una realtà seria o trasparente. Spesso questi numeri non sono nemmeno rintracciabili e non compaiono su elenchi ufficiali. Per questo, ignorare o bloccare questi numeri può essere una buona difesa iniziale.


🕵️‍♂️ Telefonate mute per truffe: chi è in casa?

Il terzo scenario è il più inquietante, ma purtroppo anche il più pericoloso. Alcune telefonate mute potrebbero essere tentativi di truffa o raggiro, specialmente quando arrivano su linee fisse.

Il trucco è semplice: i truffatori chiamano ripetutamente per capire quando c’è qualcuno in casa. Se rispondi, sanno che la casa è abitata in quel momento. Se non rispondi mai per giorni, potrebbero dedurre che non c’è nessuno, il che può diventare un’informazione utile per attività criminali, come furti.

Queste telefonate sono di solito:

  • Silenziose, senza comfort noise

  • Sempre dallo stesso numero o da numeri “mascherati”

  • Frequente ripetizione negli stessi orari

🔐 Il consiglio? Non fidarti mai di telefonate mute da numeri sconosciuti, specialmente se:

  • Ricevi più chiamate nello stesso giorno

  • Ti chiamano spesso alla stessa ora

  • Non c’è mai alcun suono o rumore di fondo

Blocca subito il numero e, se il comportamento continua, segnala la cosa alla Polizia Postale o al Garante della Privacy.

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