La conquista della vetta del Gran Zebrù
La vetta era molto contesa su questo fronte, poiché offriva un eccellente punto di osservazione.
Tuttavia, a causa delle difficoltà inerenti, fu raggiunta solo nella tarda primavera del 1917 dagli Schützen di Nauders, un piccolo comune a nord di Resia.
Ci vollero giorni per preparare i soldati all’ascesa; furono addestrati e accompagnati da alcune guide alpine di Solda, Trafoi e Prato Stelvio.
Affrontando mille difficoltà a causa della molta neve fresca, giunsero in vetta partendo da Solda il 17 maggio e la difesero fino al termine della guerra, nonostante vari attacchi degli alpini che si stabilirono 100 metri più in basso, lungo la Suldengrat.
RITROVATI IN VAL ZEBRÙ DUE CAPPELLI DA ALPINO DELLA GRANDE GUERRA
Esiste una serie di 200 fotografie che sono state esposte a Silandro, il principale centro della Val Venosta, in occasione del centenario.
Schützen
Una volta occupata la vetta, gli Schützen costruirono due baracche di legno all’interno di un crepaccio nel ghiacciaio che all’epoca ricopriva la vetta, raggiungibili tramite tunnel scavati nel ghiaccio.
Una di queste baracche (l’altra probabilmente è crollata senza che nessuno se ne accorgesse) ha iniziato ad affiorare dopo l’inizio degli anni 2000 e, nell’estate del 2015, è completamente emersa, attirando l’attenzione degli studiosi.