1 Dicembre 2023 11:33

Deroghe Case Green: gli immobili esclusi dalla Direttiva UE

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Stop alle case energivoreDeroghe Case green – L’Unione Europea ha deliberato che, entro il 2030, la maggior parte degli edifici in Europa dovrà appartenere alla classe energetica E per promuovere l’ecosostenibilità e ridurre le emissioni di CO2.

La norma prevede che, dopo quella data, non sarà possibile affittare o vendere immobili che non rispettano le regole relative alle categorie di efficienza energetica contenute nella Direttiva.

COME SCOPRIRE LA CLASSE ENERGETICA DELLA PROPRIA CASA

ITALIA – La situazione in Italia riguardo alla direttiva green non è favorevole. Infatti, la maggioranza degli appartamenti non sono conformi alle norme e i costi per l’adeguamento energetico sono elevati La Direttiva potrebbe inoltre ostacolare la richiesta di mutui e rappresentare un freno per il mercato immobiliare.

Le norme relative alle prestazioni energetiche minime dovranno essere riesaminate dai governi almeno ogni 5 anni e, se necessario, aggiornate in base ai progressi tecnologici nel settore edile, ai risultati dei calcoli dei livelli ottimali in relazione ai costi e agli aggiornamenti degli obiettivi e delle politiche nazionali in materia di energia e clima.

ECCEZIONI – Tuttavia, ci sono alcune eccezioni. La direttiva prevede che gli Stati membri possano scegliere di non stabilire o applicare le nuove norme ambientali agli edifici ufficialmente tutelati a causa della loro ubicazione in specifiche aree o del loro valore architettonico o storico, purché il rispetto dei requisiti minimi di prestazione energetica comporti un’alterazione “inaccettabile” del loro carattere o aspetto.

PERCHÉ I TERMOSIFONI RESTANO FREDDI IN BASSO?

Gli Stati membri hanno la possibilità di non stabilire o applicare i requisiti per alcune categorie specifiche di edifici:

edifici utilizzati per luoghi di culto e attività religiose; costruzioni temporanee con un periodo di utilizzo non superiore a 2 anni;

siti industriali, officine, magazzini e edifici non residenziali con bassissime necessità energetiche per riscaldamento o raffreddamento;

stazioni di approvvigionamento infrastrutturale come stazioni di trasformazione, sottostazioni, impianti di controllo della pressione e costruzioni ferroviarie;

edifici agricoli non residenziali soggetti a un accordo nazionale settoriale sulla prestazione energetica;

edifici residenziali utilizzati o destinati a essere utilizzati meno di 4 mesi all’anno o, in alternativa, per un periodo limitato dell’anno e con un consumo energetico previsto inferiore al 25% del consumo che verrebbe dall’uso durante l’intero anno;

costruzioni indipendenti con superficie calpestabile totale inferiore a 50 mq.

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