Cosa accadrebbe a Livigno senza zona franca?

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Cosa accadrebbe a Livigno senza zona franca


Livigno senza zona franca


Una breve analisi delle possibili ripercussioni su Livigno, nel caso – puramente ipotetico – che perda lo status di zona franca.

Valuteremo uno scenario migliore e uno scenario peggiore, supportati da dati storici ed economici.


Contesto attuale

Livigno è una zona extradoganale (zona franca) istituita ufficialmente dal 1910, ma con origini già nel Cinquecento.

Questa condizione le permette di essere esente da imposte come l’IVA e le accise, favorendo prezzi competitivi su carburante, alcolici, tabacchi, cosmetici, profumi, elettronica e altri beni.

Nel corso degli ultimi decenni questo regime ha rappresentato una leva fondamentale di sviluppo economico e turistico, trasformando Livigno in una meta rinomata per lo shopping “a buon prezzo” e il turismo commerciale.


Ipotesi migliore: transizione graduale

Mantenimento di attrattività turistica

Anche senza zona franca, Livigno rimarrebbe una destinazione turistica di montagna di rilievo, con impianti sciistici, paesaggi alpini, percorsi outdoor e – in futuro – gare delle Olimpiadi invernali Milano‑Cortina 2026.

Diversificazione del modello economico

Potrebbero emergere nuove leve economiche: turismo esperienziale, wellness, gastronomia locale e servizi outdoor. Il Comune potrebbe incentivare attività non basate sul disincentivo fiscale.

Riqualificazione urbana e investimenti infrastrutturali

Il passaggio potrebbe spingere verso una modernizzazione della regione, puntando su qualità dell’ospitalità, mobilità e sostenibilità.


Leggi anche: A quanto ammonta il diritto speciale di Livigno sui carburanti?


Ipotesi peggiore: shock economico immediato

Calo drastico nel turismo commerciale

La perdita dell’esenzione fiscale eliminerebbe il principale vantaggio competitivo: molti visitatori verrebbero scoraggiati a causa dell’aumento dei prezzi di beni tipicamente “duty free”.

Peggioramenti occupazionali

Il commercio (negozi, duty free, carburanti, elettronica) occupa un’ampia fetta della forza lavoro locale: la scomparsa del regime esclamatore potrebbe tradursi in licenziamenti e chiusure di attività.

Flusso turistico ridotto e minori entrate fiscali

Ridotta affluenza significa meno incassi per attività ricettive e ristorative, con un impatto diretto sul gettito comunale.

Depressione economica diffusa

L’insieme di cali occupazionali, turistici e commerciali rischierebbe di causare un arretramento infrastrutturale e sociale, rendendo più difficile mantenere servizi e investimenti.


Confronto tra gli scenari

Aspetto Scenario Migliore Scenario Peggiore
Turismo Diversificato (sport, natura, wellness) Crollo del turismo commerciale
Commercio Moderato aggiustamento Attività in declino o fallimento
Occupazione Riconversione o riqualificazione Licenziamenti diffusi
Economia locale Resilienza e rinnovamento Recessione marcata
Investimenti e servizi Opportunità di modernizzazione Riduzione di spesa e servizi pubblici

La zona franca è una colonna portante dell’identità e del modello economico di Livigno.

Senza di essa, il paese si troverebbe di fronte a una sfida significativa: può scegliere di trasformarsi, puntando su turismo esperienziale e diversificazione (scenario migliore), oppure rischia un arretramento strutturale (scenario peggiore).

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