La pubblica investitura avveniva il martedì dell’ultima settimana di carnevale. Un lungo corteo carnevalesco, composto dai lacchè, i musici, la brigata dei matti a cavallo, il Dottore e l’Arlecchino, accompagnava il Podestà dalla sua abitazione sino alla piazza del Kuerc. Qui avveniva la nomina con un discorso, letto dal Dottore e ripetuto ad alta voce dall’Arlecchino, avente per oggetto i difetti fisici e morali, pubblici e privati dell’eletto. Seguiva la trascrizione degli ordini in suo nome condita da storielle riguardanti persone e avvenimenti del Contado. In questo modo si rendeva pubblico tutto quanto era avvenuto nel corso dell’anno, sia il conosciuto sia ciò che volutamente era stato taciuto.
Durante la settimana di regno, il Podestà e la sua compagnia dei matti, riscuotevano tasse e raccoglievano doni nelle valli circostanti e in Bormio.
Il sabato prima della fine del periodo di potere, ci si incontrava in piazza per cucinare la polenta da distribuire ai poveri.
La manifestazione attuale del Carnevale è una rivisitazione della Funzione dei Matti di un tempo: il Podestà di Mat prende simbolicamente il posto del Sindaco di Bormio per un giorno e l’Arlecchino, con la Compagnia di Mat, legge pubblicamente pettegolezzi e lamentele deposte in forma anonima dai cittadini nel corso dell’anno nell’apposita cassetta collocata in piazza del Kuerc. A seguire, la polenta dei poveri e, nel pomeriggio, gli Arlecchini e il Podestà dei Matti accompagnano le mascherine dei bambini fino in piazza per giocare e divertirsi e, per i più temerari, per cercare di scalare il palo della cuccagna.
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