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Il borgo medievale della Valchiavenna

Il borgo medievale della Valchiavenna

Borgo medievale – Savogno: il Borgo Medievale Fantasma della Valchiavenna

Savogno è un antico borgo medievale montano, oggi quasi completamente disabitato, situato nel Comune di Piuro (provincia di Sondrio, Lombardia), arroccato su un terrazzo naturale a 932 metri di altitudine nella splendida cornice della Val Bregaglia e delle Cascate dell’Acquafraggia.

Un Borgo Medievale dal Fascino Senza Tempo

Il borgo ha origini medievali ed è caratterizzato da un impianto urbano e architettonico che rispecchia la vita rurale alpina di un tempo: mura in pietra, loggiati in legno, vicoli stretti e stradine di ciottoli raccontano l’antica quotidianità dei suoi abitanti.

Savogno divenne in passato un punto di transito obbligato per chi si recava verso Coira (in Svizzera), la capitale delle Tre Leghe Grigie, e per secoli fu un centro di vita economica basata su pastorizia e agricoltura.

All’interno del borgo si trovano edifici di notevole interesse storico e artistico, tra cui:

  • La chiesa parrocchiale dedicata ai santi Antonio Abate e Bernardino da Siena, consacrata nel 1465, con affreschi dell’epoca e un campanile dalle forme rinascimentali, uno dei pochi della Val Bregaglia a conservarne l’aspetto originale.

  • Una fontana pubblica seicentesca, con una parte separata per l’abbeveraggio degli animali e una per le persone, testimonianza delle prime cure igieniche contro le epidemie.


Spopolamento e abbandono

Per molti secoli Savogno fu un centro abitato stabile. Tuttavia, nel XX secolo iniziò un progressivo spopolamento: le difficoltà di accesso e la ricerca di condizioni di vita più facili portarono gli abitanti a trasferirsi nei paesi più a valle, facilmente raggiungibili.

Nel 1968 il borgo venne praticamente abbandonato, rimanendo solo occasionalmente abitato in estate da alcuni ex residenti o visitatori stagionali. Oggi Savogno è considerato un “borgo fantasma”: un luogo suggestivo dove il tempo sembra essersi fermato.

Nonostante l’abbandono, molte case sono ben conservate o facilmente recuperabili, e il paese mantiene una certa vitalità grazie ai visitatori e alla presenza di un rifugio-ristorante aperto nei mesi estivi.


Visitare Savogno

Una delle caratteristiche più note di Savogno è il fatto che non è raggiungibile in auto. L’accesso al borgo avviene tramite una ripida mulattiera in pietra composta da circa 2.886 gradini, che si inerpicano per circa 509 metri di dislivello attraverso boschi e panorami mozzafiato.

Il percorso inizia nei pressi della località Sarlone a Borgonuovo di Piuro, accanto alle imprendibili Cascate dell’Acquafraggia, che con i loro salti d’acqua spettacolari sono state descritte anche da Leonardo da Vinci nel Codice Atlantico.

La scalata, pur impegnativa, è parte integrante dell’esperienza di visita: già lungo il percorso si incontrano punti di interesse storico, come una cappella panoramica e una grande fontana in pietra del XIX secolo, oltre a scorci sulla valle sottostante e sull’area dove un tempo sorgeva il borgo di Piuro, distrutto da una frana nel 1618.


Savogno oggi: natura, storia e turismo esperienziale

Oggi Savogno è una meta ricercata da escursionisti, amanti della storia e fotografi grazie al suo paesaggio naturale incontaminato, all’architettura rurale ben conservata e alla sensazione di trovarsi in un luogo sospeso nel passato.

Camminare tra le sue stradine silenziose, immergersi nei boschi che circondano il borgo e ammirare le montagne circostanti significa vivere un’esperienza autentica e fuori dal tempo, lontano dalla frenesia delle città.

In estate, il rifugio Savogno offre la possibilità ai visitatori di sostare, rifocillarsi e, per qualche ora, sperimentare il ritmo lento della vita di montagna, con piatti locali e panorami indimenticabili sulla valle sottostante.


Savogno rappresenta un esempio unico di borgo medievale abbandonato in Lombardia, dove la storia, la natura e la cultura si intrecciano in un paesaggio spettacolare. Nonostante lo spopolamento avvenuto alla metà del XX secolo, il borgo continua a vivere grazie ai visitatori che ne apprezzano il fascino autentico e senza tempo.


Curiosità: lungo il sentiero di accesso esiste una leggenda legata a una roccia detta “il sas de l’anticrist” (la roccia dell’anticristo), che secondo il folklore locale porta l’impronta del diavolo stesso.

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