Biomasse alternative pellet
Mais – Il mais, grazie alla sua conformazione, una volta essiccato si presta ad essere bruciato nelle caldaie a biomassa, ma con qualche avvertenza, perché non si innesca come le biomasse, va mischiato al 30-40% con altri prodotti come pellet o nocciolino.
Il suo potere calorifico varia da 4 a 6 KWh/Kg, mentre i residui di cenere sono del 4% (sporca maggiormente braciere e tubi).
Costa 20-22 € al quintale e si può usare in tutte le caldaie e stufe a biomassa, ma la sua disponibilità è soggetta a fattori esterni.
Leggi anche: Il confronto tra pellet e cippato del legno
Residuo di cenere
Noccioli tritati della frutta (pesca, ciliegia ed albicocca)
Non si trovano tante info sui noccioli tritati della frutta utilizzati come biomassa.
Sono prodotti stagionali influenzati da vari fattori, come il mais.
Il prezzo al quintale è di 20-22 euro.
Correttamente essiccati hanno un potere calorifico di 4,7 KWh/Kg.
Pregi: costo e che si possono usare con tutte le caldaie e le stufe a biomassa.
Ha un basso residuo di cenere, circa l’1,1 %.
Leggi anche: Quando conviene acquistare il pellet?
Gusci di frutta secca tritati
Tra la frutta secca maggiormente utilizzata per produrre biomassa vi è la mandorla.
Gran parte del peso della mandorla è rappresentata dal guscio.
Una volta essiccato e macinato, questo si trasforma in un ottimo combustibile per le stufe e le caldaie policombustibili.
I gusci tritati delle mandorle hanno un costo di circa 19-21 euro al quintale ed una resa calorica di 4,2 KWh/Kg con una umidità massima del 9%.
Pregi: costa poco, i prezzi sono di circa 19-21 € al quintale, lo si può usare su tutte le caldaie e le stufe a biomassa.
Ha un basso residuo di cenere, circa l’1,1 %.
Difetti: la sua disponibilità è soggetta a fattori esterni.