Alta Via della Valmalenco: 50 anni di storia, cultura e fatica tra i 2.000 metri

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alta via della valmalenco 50 anni di storia, cultura e fatica tra i 2.000 metriL’Alta Via della Valmalenco festeggia quest’estate un traguardo speciale: 50 anni di storia. Un percorso nato quasi per gioco, ma capace di diventare un simbolo dell’escursionismo culturale italiano — e oggi parte integrante del prestigioso Sentiero Italia. Partiamo da qui per scoprire insieme tutte le curiosità di questo itinerario unico nel cuore delle Alpi.

Origini e sviluppo

  • L’idea della Alta Via nasce nel 1972, grazie a un gruppo di appassionati: Giancarlo Corbellini, Nemo Canetta e Giancarlo Carrara. La progettazione e il tracciamento del sentiero, con i caratteristici segnavia gialli, si svolgono tra 1975 e 1976.

  • Vittima di un destino davvero modesto, il costo per realizzare l’intero tracciato fu di appena 500 euro! Un vero miracolo di passione e volontariato.

Il percorso: un gioiello escursionistico

  • Si tratta di un itinerario ad anello di circa 110 km, suddiviso in otto tappe, che partono e tornano a Torre di Santa Maria (770 m).

  • Il cammino attraversa tre iconici gruppi montuosi: Disgrazia, Bernina e Scalino. Sebbene la partenza sia sotto i 1.000 m, quasi per tutto il percorso si rimane oltre i 2.000 m di quota, con punte che sfiorano i 3.000 m.

  • Il sentiero tocca 11 rifugi alpini, diventando non solo una sfida fisica, ma anche un percorso di cultura, paesaggio e accoglienza.

  • Ogni tappa è segnalata con un triangolo giallo con il numero all’interno, rendendo agevole l’orientamento.

Segni distintivi dell’Alta Via

Il percorso è tecnicamente impegnativo, adatto a escursionisti esperti e ben attrezzati. In alcuni tratti — come quello tra il rifugio Marinelli Bombardieri e il Bignami — può essere necessario l’uso di piccozza e ramponi. Tuttavia esistono varianti più sicure che evitano i passaggi più esposti.

Altre risorse descrivono eleganti mini-versioni dell’Alta Via, partibili in 2–3 giorni per chi ha meno tempo, offrendo comunque scorci memorabili.

Un po’ di numeri

  • Lunghezza totale: circa 110 km.

  • Dislivello complessivo: si superano facilmente i 7.000 m distribuiti nelle diverse tappe.

  • Durata stimata: ogni tappa richiede tra le 4 e le 7 ore, per un trekking a tappe sviluppato su una settimana circa.

L’Alta Via oggi: parte del Sentiero Italia

Il suo prestigio è cresciuto negli anni, fino a entrare nel progetto del Sentiero Italia (SI), la lunga via escursionistica che attraversa in un’unica dorsale Appennini e Alpi da Sardegna a Trieste.

  • Il Sentiero Italia, avviato nel 1983, è stato rilanciato nel 2018 in collaborazione con il Club Alpino Italiano (CAI) per valorizzare connessioni tra antichi tracciati come l’Alta Via della Valmalenco.

Perché celebrarla?

  • È stata la prima alta via italiana a vocazione culturale, un progetto nato in Valle con prolungamento storico, etnografico e paesaggistico.

  • Realizzata con budget davvero simbolico, testimonia cosa si può fare con passione, visione e impegno comunitario.

  • Oggi è un patrimonio escursionistico che unisce natura, fatica e accoglienza alpina, perfettamente integrato in progetti nazionali più ampi come il Sentiero Italia.


Quest’estate, l’Alta Via della Valmalenco non solo festeggia mezzo secolo, ma dimostra di essere un esempio vivo di escursionismo di qualità: un cammino sostenibile, accessibile a chi sa imprese montane, ma anche ricco di storia, cultura e bellezza.

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