Territorio

Valfurva negli anni sessanta, un video che riporta al passato

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Valfurva anni sessanta

Valfurva anni sessanta

Le Parrocchie della Valfurva hanno pubblicato un breve filmato della Valfurva negli anni sessanta del secolo scorso (autori Roberto e Stefano Compagnoni).

Magari qualcuno si riconoscerà nell’estratto, con le inaugurazioni della seggiovia a Santa Caterina e dell’asilo parrocchiale a San Nicolò, con Don Giacomo Mitta.

Un video che riporta al passato per apprezzare il presente.

La perdita della fonte ferruginosa di Santa Caterina Valfurva

Valfurva

Valfurva (Forba in dialetto valtellinese) è un comune italiano sparso della provincia di Sondrio in Lombardia, all’interno della Comunità montana Alta Valtellina, nel cuore del Parco nazionale dello Stelvio, il più orientale della provincia, con sede municipale nella frazione di San Nicolò.

Il territorio del comune si apre a oriente della conca di Bormio, addentrandosi per circa 25 chilometri nel gruppo alpino dell’Ortles-Cevedale, con l’omonima valle percorsa dal Frodolfo, ricca di boschi e acque.

A Santa Caterina confluisce da sud la Val di Gavia, mentre a oriente appare il grandioso anfiteatro di vette, tutte oltre i 3500 m s.l.m., che dal Tresero al Cevedale racchiude il più esteso ghiacciaio vallivo delle Alpi italiane, il Ghiacciaio dei Forni.

Santa Caterina Valfurva è una nota località turistica. Vi si praticano sport invernali come lo sci nordico e di discesa; i percorsi da fare con le ciaspole o con gli sci sono numerosi e immersi in una vegetazione rigogliosa. Alcuni itinerari possono raggiungere i 3000 metri. Gli abitanti sono circa 250.

L’antico nome del paese di Sant’Antonio, Furva o Furvaplana, si estese fino a definire e identificare tutta la vallata. Una singolarità della Valfurva è proprio l’abbandono di alcuni antichi toponimi per assumere il nome del santo titolare della chiesa: infatti, allo stesso modo di Sant’Antonio che perse il nome di Furva, Frodaglio si chiamò San Nicolò, Zordo divenne San Gottardo e Magliavacca (o Magnavacca) diventò Santa Caterina.

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