Curiosità

Perché i call center fanno telefonate mute?

Perché i call center fanno telefonate mute

Telefonate mute call centerCosa s’intende per “telefonata muta”

Quando ricevi una chiamata al telefono in cui rispondi e senti silenzio totale (o quasi), senza che l’operatore parli, sei probabilmente vittima di una cosiddetta telefonata mute (o “silent call” in inglese).

Nel contesto del telemarketing o dei call center, una silent call è una chiamata generata automaticamente, spesso tramite un sistema di composizione automatica (“dialer”), dove l’agente non è ancora collegato al momento in cui il destinatario risponde.

In pratica: il sistema chiama automaticamente molte numerazioni, quando uno “clicca” rispondendo, potrebbe non esserci subito un operatore disponibile, e l’utente resta in silenzio (dead air), fino a che la chiamata viene interrotta.

Questo fenomeno è piuttosto comune nel settore del telemarketing internazionale, e può avvenire per diversi motivi — non sempre per “maldafare” ma a volte per motivi tecnici o di efficienza operativa.


I motivi delle telefonate mute dei call center

Ecco i motivi tipici per cui un call center può generare questo tipo di chiamate:

• Utilizzo di dialer automatici e “abbandono” dell’agente

I sistemi automatici dei call center (outbound) possono comporre centinaia o migliaia di numeri rapidamente. Quando un numero risponde, il sistema deve “accoppiare” un agente disponibile. Se non ce n’è uno, la chiamata rimane “in attesa” senza audio fino alla disconnessione. È una causa tecnica delle silent calls.

• Tentativo di verificare la raggiungibilità o la validità del numero

In alcuni casi, le “telefonate mute” servono semplicemente a testare se un numero è attivo o effettivamente risponde, prima di avviare una campagna vera e propria. Potrebbe essere un modo “sporca” per costruire database di numeri validi.

• Errori o inefficienze operative

A volte ci sono errori di configurazione, tempi di attesa troppo lunghi tra risposta e agente, oppure l’agente si disconnette oppure la linea salta. Anche questo può dare come risultato il silenzio percepito dall’utente.

• Campagne aggressive o borderline dal punto di vista legale

In alcuni casi, le telefonate mute sono sintomo di attività di telemarketing aggressive o quantomeno molto massificate: vengono composti molti numeri, senza un’adeguata cura del consenso o del targeting, generando quindi “scarti” (numeri che rispondono ma non vengono gestiti). In tali casi la silent call può essere un effetto collaterale del modello di business operativo.

• Tecniche fraudolente

In casi più gravi, la chiamata mute può essere parte di uno schema fraudolento: generare confusione, far sì che tu risponda, magari registrare la tua voce o sfruttare la durata della risposta per altri scopi. In questi casi è molto meno trasparente e può violare norme di protezione dei dati o di comunicazione commerciale.


Cosa dicono le norme in Italia

In Italia c’è un quadro normativo che dà indicazioni anche rispetto alle telefonate mute e alle attività dei call center:

  • Garante per la protezione dei dati personali ha emesso un provvedimento generale che indica che i call center devono tenere statistiche sulle percentuali di “chiamate mute” effettuate in ogni campagna.

  • Le aziende che fanno telemarketing devono rispettare il principio del consenso esplicito o devono verificare che il numero non sia iscritto al Registro Pubblico delle Opposizioni, se applicabile.

  • Le norme prevedono che le telefonate commerciali rispettino determinati limiti di orario, siano chiaramente identificabili e non si trasformino in disturbo sistematico.

  • Il fenomeno delle silent calls è riconosciuto: la definizione “silent call” è usata anche da fonti internazionali per descrivere chiamate in cui non c’è alcun audio dopo la risposta.

In sintesi: non è sempre illegale fare chiamate che risultano mute, ma quando tali chiamate derivano da pratiche scorrette o inefficienze sistematiche, possono esserci profili di violazione della normativa sulla protezione dei dati o del telemarketing.


Rischi delle telefonate mute dei call center

Ricevere queste chiamate non è solo fastidioso: ci sono vari aspetti problematici:

  • Disturbo della privacy: anche se non viene pronunciata una parola, la tua linea è stata occupata, hai risposto e l’interazione non è stata chiara.

  • Mancato rispetto del consenso: se il numero risponde e non c’è un agente che spiega chi chiama, è difficile capire se il consenso è stato davvero prestato.

  • Potenziale rischio di truffa: in contesti fraudolenti, queste chiamate possono essere utilizzate per testare linee attive, per registrare risposte vocali, o per preparare campagne più “mirate”.

  • Immagine aziendale negativa: per le aziende legittime, se la loro campagna genera molte chiamate mute, possono venir sottoposte a sanzioni o dover correggere le procedure interne. Infatti, il Garante richiede la misurazione e gestione di questo fenomeno.

  • Efficienza operativa perduta: dal punto di vista dell’azienda, molte chiamate mute indicano un sistema poco performante — agenti insufficienti, dialer troppo aggressivo, target sbagliato — che alla lunga costa denaro e reputazione.


Telefonate mute call center

Se sei tu che ricevi queste telefonate mute, ecco alcuni suggerimenti utili:

  • Se il numero non è presente nei tuoi contatti e risulta sospetto, non rispondere o usare la funzione “silenzia” persino per evitare disturbo.

  • Verifica se sei registrato al Registro Pubblico delle Opposizioni: se sì, e continui a ricevere chiamate indesiderate, puoi segnalare.

  • Quando rispondi e senti silenzio: puoi interrompere subito la chiamata, non dare informazioni personali, non premere tasti senza motivo.

  • Se la chiamata proviene da un numero che appare spesso e vuoi bloccarlo, puoi usare le funzionalità del tuo smartphone (blocco chiamate) o app che identificano e segnalano spam.

  • In casi estremi (ripetuti, molesti, con numero che cambia continuamente) puoi valutare una segnalazione all’autorità competente (ad esempio il Garante per la privacy in Italia) o all’operatore di telefonia, ove previsto.

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