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Sequestrata in casa da marito e suocera, liberata 24enne pakistana

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Sequestrata in casa,pakistanaGiovedì 6 aprile i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile e della Stazione di Sondrio hanno
tratto in arresto in flagranza dei reati di sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia una 52enne e un 24enne di origini Pakistane, da alcuni anni residenti in città dove il ragazzo svolge l’attività di magazziniere.
La vittima è una connazionale 24enne obbligata dai genitori a sposare il cugino all’età di vent’anni, senza mai averlo visto prima di persona, peraltro con un matrimonio celebrato tramite una piattaforma social network.
Dopo il lungo periodo di separazione forzata, nel mese di ottobre dello scorso anno si è trasferita a Sondrio, dove finalmente ha potuto conoscere il marito ed iniziare con lui una difficile convivenza a causa della contestuale presenza nell’abitazione coniugale dei suoceri e di due cognati.
Da subito la coabitazione si è rivelata opprimente per via dell’assillante ingerenza della suocera, che ha costretto la ragazza a condurre una vita di privazioni senza darle la possibilità di uscire di casa né tantomeno di poter avere alcun contatto con persone estranee al ristretto gruppo parentale.

Alla giovane è stata altresì inibita la possibilità di imparare la lingua italiana ed è stata obbligata a svolgere solo faccende domestiche, con rari spazi di autonomia dove riusciva di nascosto a telefonare ai propri genitori in Pakistan.
La situazione, degenerata sino al punto di ricevere percosse sia dalla suocera che dal marito, è stata infine rappresentata ai parenti in patria, i quali hanno chiesto ad un loro familiare residente fuori provincia di informare i Carabinieri per porre fine alle angherie subite dalla giovane.
Così, nel pomeriggio di giovedì, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sondrio si sono recati presso l’abitazione, trovando all’interno l’intero nucleo familiare.
La giovane sposa, al loro ingresso, si è subito avvinghiata ad un Carabiniere piombando in un fragoroso e naturale pianto liberatorio.
Accompagnata negli uffici della Stazione, con l’ausilio di un’interprete, la ragazza ha rappresentato al personale femminile le vessazioni subite in questi mesi dal marito e dalla suocera, i quali sono stati arrestati e tradotti rispettivamente presso le case circondariali di Sondrio e di Como, dotata della sezione femminile, in attesa dell’udienza di convalida.

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