Scavi archeologici Valtellina
Panoramica degli ultimi ritrovamenti
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Santuario dell’Età del Rame a Berbenno (Valtellina, Sondrio)
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Durante i lavori per costruire una palestra nella scuola primaria di Berbenno è emerso un santuario risalente all’Età del Rame, oltre 5.000 anni fa.
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Sono state rinvenute statue-stele, una tomba a cista litica (una cassa di pietra) con almeno due individui, sepolture, e resti di un’area sacra.
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Una delle statue‑stele è stata reimpiegata nella tomba.
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È la testimonianza più occidentale conosciuta di questo fenomeno (uso di statue-stele) in età del Rame nella zona.
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Ecosistema preistorico fossile scoperto ad alta quota (Permiano, circa 280 milioni di anni fa)
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In Val d’Ambria/Lovere a ~3.000 metri di quota, uno scioglimento di neve/ghiaccio dovuto ai cambiamenti climatici ha portato alla luce tracce fossilizzate di piante, semi, impronte di pelle, pioggia, organismi acquatici e terrestri.
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Vi sono orme di anfibi, rettili e invertebrati, spesso organizzate in “piste”.
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Incisioni rupestri (petroglyphs) in Valfurva, Pizzo Tresero
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Ritrovate ai piedi del ghiacciaio del Pizzo Tresero, a circa 3.000 metri di quota, incisioni rupestri databili alla media Età del Bronzo (tra ~3.600 e ~3.200 anni fa). Sono considerate le incisioni rupestri più alte d’Europa in quota.
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L’evento è collegato al ritiro dei ghiacciai, che ha reso visibili rocce/incisioni precedentemente coperte da neve o ghiaccio.
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Scheletro infantile medievale a Tresivio
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A Tresivio, durante scavi archeologici, è emersa la sepoltura di un bambino di età inferiore a 5 anni, risalente a circa 1.000 anni fa (XIII secolo circa).
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È vicino ai resti di un sito medievale noto; il ritrovamento aggiunge informazioni sulla popolazione locale (sepolture infantili, pratiche medievali).
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Significati e interpretazioni
Questi ritrovamenti ci forniscono molte informazioni importanti:
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Cronologie antichissime: dall’Età del Rame (ca. 5.000 anni fa), passando per l’Età del Bronzo, fino al Medioevo. Valtellina si conferma un’area abitata e sacralizzata da tempi molto remoti.
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Religiosità e rituali: il santuario con statue‑stele, la tomba a cista litica, le stele e le sepolture suggeriscono che la valle non fosse solo area di passaggio, ma luogo con funzioni rituali e sociali.
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Effetti del clima e ambientali: il ritrovamento dell’ecosistema fossile fossile – favorito dallo scioglimento del ghiacciaio – mostra come i cambiamenti climatici stiano incidendo anche nel rivelare (e minacciare) il patrimonio archeologico/paleontologico.
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Nuove altezze, nuove prospettive: incisioni rupestri ad alta quota aprono domande su come e perché antichi gruppi abitassero o transitassero zone montane così elevate, anche in epoche non recentissime (Bronzo).
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Aspetti sociali e demografici: la scoperta dello scheletro infantile medievale di Tresivio, per esempio, può aiutare a comprendere mortalità infantile, pratiche funerarie, struttura sociale in epoca medievale nella valle.
Prospettive future & sfide
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Protezione dei siti: molti ritrovamenti (incisioni, fossili, reperti litici, statue‑stele) sono in zone fragili, sia ambientali che climatiche. Serve una strategia attiva per conservazione, documentazione e studio.
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Scavi sistematici vs scoperte casuali: diversi dei ritrovamenti recenti sono avvenuti per caso (lavori edili, scioglimento ghiacci, escursionisti). Sarebbe utile promuovere campagne pianificate e con risorse dedicate.
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Tecnologie avanzate: uso di droni, geofisica, modellazione 3D, datazioni più precise potrebbero chiarire meglio cronologie, utilizzo dei siti, spostamenti culturali.
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Coinvolgimento della comunità locale / turismo culturale: valorizzare questi ritrovamenti può rafforzare l’identità del territorio e offrire opportunità di turismo culturale, musei, mostre pubbliche.