Come scegliere il pellet
Se stai cercando informazioni su quale tipo di pellet scalda di meno, probabilmente ti stai chiedendo come ottimizzare il riscaldamento della tua casa o se stai scegliendo il tipo di pellet più adatto alle tue esigenze. In questo articolo vedremo i fattori che determinano la qualità del pellet e quali caratteristiche portano a una minore resa termica.
Cos’è il pellet e perché è importante la sua qualità?
Il pellet è un combustibile ottenuto dalla compressione di segatura e scarti di legno. È particolarmente apprezzato per la sua sostenibilità, il costo relativamente contenuto e la facilità di utilizzo nelle stufe a pellet. Tuttavia, non tutti i pellet sono uguali, e la loro qualità può variare notevolmente, influenzando direttamente il potere calorifico e quindi la capacità di riscaldare un ambiente.
Quando scegli il pellet, è importante tenere presente alcuni fattori chiave che determinano la sua efficienza energetica:
- Tipo di legno utilizzato
- Umidità residua
- Pressatura e densità
- Presenza di additivi o impurità
Questi fattori influenzano direttamente la resa termica, e conoscere quali pellet hanno una resa inferiore ti aiuterà a evitare spese inutili e a ottimizzare il riscaldamento della tua casa.
1. Pellet con alta umidità: il nemico del calore
Uno dei principali fattori che influisce negativamente sulla resa termica del pellet è l’umidità. I pellet di bassa qualità tendono ad avere un livello di umidità residua elevato, che riduce drasticamente il loro potere calorifico. Quando il pellet contiene troppa acqua, parte dell’energia prodotta dalla combustione viene utilizzata per evaporare l’umidità, riducendo così la quantità di calore che effettivamente viene rilasciata nell’ambiente.
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Come riconoscere il pellet ad alta umidità?
- Aspetto visivo: Il pellet troppo umido spesso appare opaco o leggermente sbriciolato.
- Prova dell’acqua: Immergendo un pezzo di pellet nell’acqua, un buon pellet affonderà rapidamente, mentre uno troppo umido galleggerà o si disgregherà.
Risultato: Pellet con un tasso di umidità superiore al 10% scalderà molto meno rispetto a pellet più secchi.
2. Pellet di legno tenero: meno calore e più consumi
Un altro fattore cruciale è il tipo di legno utilizzato per la produzione del pellet. In generale, il pellet prodotto da legno tenero come abete o pioppo ha una resa termica inferiore rispetto a quello derivato da legni duri come faggio o rovere.
Il legno tenero contiene meno lignina, una sostanza che conferisce al pellet la sua struttura compatta e ne aumenta il potere calorifico. Di conseguenza, il pellet di legno tenero tende a bruciare più velocemente, generando meno calore e richiedendo un maggiore consumo per riscaldare lo stesso spazio rispetto al pellet di legno duro.
Come scegliere? Se cerchi un pellet che riscaldi bene e a lungo, è meglio orientarsi su pellet di legno duro certificato. Il pellet di legno tenero, invece, è più adatto per chi ha bisogno di un’accensione rapida o non ha necessità di un calore elevato e costante.
3. Pellet con impurità o additivi: resa bassa e problemi alla stufa
Non tutti i pellet sul mercato sono prodotti in modo naturale al 100%. Alcuni pellet contengono additivi chimici o scarti non legnosi che ne riducono l’efficacia termica. Questi additivi possono influire negativamente sulla combustione, producendo più cenere e lasciando residui che possono intasare la tua stufa a pellet, abbassando ulteriormente la resa calorica.
Un pellet di bassa qualità spesso contiene:
- Collanti chimici
- Residui di corteccia
- Polveri o altri scarti
Questi elementi non solo riducono la capacità di riscaldamento del pellet, ma possono anche causare danni a lungo termine alla stufa, richiedendo una manutenzione più frequente e costosa.
Come riconoscere pellet con impurità?
- Colore scuro o macchie evidenti: Il pellet di buona qualità ha un colore uniforme e chiaro, solitamente giallo chiaro o marrone, a seconda del legno utilizzato.
- Maggior produzione di cenere: Se noti che la tua stufa produce molta cenere, potrebbe essere un segno che stai utilizzando pellet di scarsa qualità.
4. Pellet non certificato: meno affidabile e più rischioso
La certificazione è un elemento fondamentale per garantire che il pellet che acquisti sia conforme agli standard di qualità. Le principali certificazioni internazionali, come ENplus o DINplus, assicurano che il pellet rispetti rigorosi criteri di produzione, inclusi livelli accettabili di umidità e assenza di impurità.
Pellet non certificato o di provenienza incerta tende a essere meno efficiente, con una minore resa termica e un maggior rischio di problemi di combustione. Scegliere pellet certificato significa investire in un prodotto che scalderà meglio e garantirà una durata della stufa più lunga.
5. Pellet troppo economico: risparmio solo apparente
Infine, è importante ricordare che il prezzo del pellet può essere un indicatore di qualità. Un pellet estremamente economico spesso compromette sulla qualità delle materie prime o sul processo di produzione, il che si traduce in una resa calorica inferiore. Anche se inizialmente può sembrare conveniente, l’uso di pellet di bassa qualità ti porterà a consumarne di più, aumentando il costo complessivo del riscaldamento.
Pellet economico
Il pellet che scalda di meno è generalmente caratterizzato da elevata umidità, bassa densità, impurità e assenza di certificazioni. Pellet di legno tenero, non certificato o a basso costo, pur essendo apparentemente economico, può portare a un consumo maggiore e a una minore resa termica. Se vuoi ottimizzare il riscaldamento della tua casa, il consiglio è di investire in pellet di alta qualità, certificato e con una bassa umidità. Questo garantirà un maggiore rendimento e un minore impatto sui costi a lungo termine.