Perché la benzina cala sempre poco? Scopri l’effetto forbice

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perché la benzina cala sempre poco scopri l'effetto forbiceEffetto forbice: quando i prezzi salgono in fretta ma scendono con calma

Hai mai notato che quando il prezzo del petrolio aumenta, i prezzi alla pompa salgono quasi istantaneamente, ma quando il petrolio cala, i ribassi arrivano con il contagocce? Questo fenomeno è noto come “effetto forbice”, e in Italia è diventato una sorta di regola non scritta nel mercato dei carburanti.

Secondo i dati recenti, il prezzo del greggio è sceso di circa il 23% . Tuttavia, i prezzi alla pompa sono diminuiti solo del 3,2% per la benzina e del 3,7% per il gasolio . Una discrepanza che ha fatto storcere il naso a molti, soprattutto al Codacons, che ha denunciato questa sproporzione come una “sproporzione abnorme”.

Ma perché accade questo? La risposta risiede in una combinazione di fattori, tra cui:

  • Comportamenti speculativi: le compagnie petrolifere tendono ad adeguare rapidamente i prezzi in caso di aumenti del greggio, ma sono più lente nel trasferire i benefici dei ribassi ai consumatori.

  • Struttura del mercato: la filiera della distribuzione dei carburanti in Italia presenta caratteristiche che favoriscono l’inerzia nei ribassi.

  • Mancanza di concorrenza: la presenza di pochi grandi operatori può ridurre la pressione competitiva, rallentando l’adeguamento dei prezzi.

Questa situazione ha portato il Codacons a minacciare azioni legali contro le compagnie petrolifere, accusandole di possibili manovre speculative e aggiotaggio .


Il peso delle tasse: accise e IVA fanno la differenza

Un altro elemento cruciale nella formazione del prezzo dei carburanti in Italia è la componente fiscale. Le accise e l’IVA rappresentano una fetta significativa del prezzo finale che paghiamo alla pompa.

Ecco una panoramica:

  • Accise sulla benzina: circa il 38% del prezzo totale .

  • IVA: applicata al 22%, incide per circa il 18%.

  • Totale componente fiscale: sommando accise e IVA, si arriva a un’incidenza del 56% sul prezzo finale della benzina.

Per il gasolio, le percentuali sono leggermente inferiori, ma comunque significative:

  • Accise sul gasolio: circa il 35%.

  • IVA: sempre al 22%, incide per circa il 18%.

  • Totale componente fiscale: circa il 53% del prezzo finale.

Queste cifre evidenziano come più della metà del prezzo che paghiamo per ogni litro di carburante sia destinato al fisco. Questo significa che, anche in presenza di un calo del prezzo del greggio, la riduzione che possiamo aspettarci alla pompa è limitata, a meno che non intervenga una revisione della componente fiscale.


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Concorrenza e trasparenza: le sfide del mercato italiano

La struttura del mercato dei carburanti in Italia presenta alcune peculiarità che influenzano la dinamica dei prezzi:

  • Oligopolio: il mercato è dominato da pochi grandi operatori, il che può limitare la concorrenza e favorire comportamenti coordinati.

  • Scarsa trasparenza: la complessità della filiera e la mancanza di informazioni chiare rendono difficile per i consumatori comprendere come si formano i prezzi.

  • Iniziative legali: come già accennato, il Codacons ha presentato esposti a 104 procure della Repubblica e all’Antitrust, chiedendo indagini per aggiotaggio e truffa .

Per migliorare la situazione, sarebbero auspicabili:

  • Maggiore trasparenza: rendere più chiaro il meccanismo di formazione dei prezzi, magari attraverso strumenti digitali accessibili ai consumatori.

  • Promozione della concorrenza: incentivare l’ingresso di nuovi operatori e facilitare la comparazione dei prezzi tra diversi distributori.

  • Revisione della fiscalità: valutare l’opportunità di ridurre le accise o di rimodularle in base all’andamento del mercato.


Benzina cala

Di fronte a queste dinamiche, come possiamo tutelarci come consumatori?

  • Informarsi: utilizzare app e siti web che monitorano i prezzi dei carburanti per trovare le opzioni più convenienti nella propria zona.

  • Segnalare anomalie: se si riscontrano comportamenti sospetti da parte dei distributori, è possibile segnalarli alle autorità competenti o alle associazioni dei consumatori.

  • Sostenere iniziative per la trasparenza: aderire a campagne che promuovono una maggiore chiarezza nella formazione dei prezzi e una revisione della fiscalità.

In definitiva, mentre le dinamiche del mercato dei carburanti in Italia presentano sfide complesse, una maggiore consapevolezza e partecipazione da parte dei consumatori può contribuire a promuovere cambiamenti positivi.

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