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Olio extravergine vero o falso? Il mito del test casalingo

olio extravergine vero o falso il mito del test casalingo

Test olio EVO


Il “test casalingo” più famoso — quello del frigorifero — è in realtà un mito.

Non esiste un metodo domestico infallibile per stabilire se un olio è veramente extravergine.

Il test del frigorifero: mito smascherato

Una delle credenze più diffuse è che mettendo l’olio extra vergine nel frigorifero, si debba solidificare se è autentico.

L’idea si basa sul fatto che l’olio contiene principalmente grassi monoinsaturi, che dovrebbero solidificarsi a temperature basse. Tuttavia:

  • La composizione degli oli è complessa, con percentuali variabili di oleico, linoleico, saturi, cere e altri composti. Ciò influisce fortemente sul punto di congelamento, rendendolo affidabilità bassa.

  • Alcuni produttori filtrano via i cere naturali per evitare la cristallizzazione, anche con olio 100% EVO.

  • Un olio affetto da adulterazioni, ad esempio miscelato con colza, può comunque solidificare e “superare” il test pur non essendo autentico.

Il test del frigorifero non è affidabile per stabilire se un olio sia veramente extravergine.


Che cosa fare invece: metodi più utili per la valutazione casalinga

1. Olfatto e gusto: i sensi al lavoro

  • Versare un po’ d’olio in un bicchierino blu o opaco (per non farsi ingannare dal colore), riscaldarlo con il palmo della mano e annusarlo lentamente.

  • Un vero extravergine di qualità dovrebbe avere sentori fruttati, come erba tagliata, carciofo, foglia di pomodoro, mandorla, cardo, mela o banana.

  • Anche il gusto è importante: un buon olio deve risultare amaro e piccante, chiaro segno della presenza di polifenoli.

2. Etichette, certificazioni e trasparenza

  • Controllare la presenza dell’indicazione “extra-virgin” e la specifica data di raccolta. Quest’ultima è più utile del “best by” o del “bottled on”.

  • Preferire oli con sigilli di qualità, come DOP, IGP o certificazioni indipendenti (es. COOC, NAOOA).

3. Contenitore e conservazione

  • L’olio EVO va conservato in bottiglie scure o lattine, lontano da luce, calore e aria, che degradano i composti benefici e il gusto.

4. Informazioni tecnico-normative

  • Per essere classificato come extravergine, un olio deve avere un’acidità libera inferiore allo 0,8% e nessun difetto sensoriale, secondo gli standard del Consiglio Oleicolo Internazionale (IOC) e della normativa UE.

5. Metodi scientifici avanzati (non casalinghi)

  • Esistono tecniche come la calorimetria differenziale (DSC) che rilevano le transizioni di fase di un campione e possono identificare una “impronta” specifica dell’olio EVO. Ma richiedono strumenti laboratoriali avanzati.


Leggi anche: Casalinghi che valgono più dell’oro


Olio EVO vero o falso

Test/Metodo Affidabilità Note principali
Test del frigorifero Mito Poco affidabile, variabilità nella composizione
Olfatto e degustazione Buona affidabilità Attenzione ai sentori e al piccante
Etichette e certificazioni Molto utile Cerca “extra-virgin”, data di raccolta, DOP/IGP
Bottiglia scura/controllo conservazione Utile Protegge qualità e sapori
Test tecnici (es. calorimetria) Alta affidabilità Richiede laboratorio

Il test casalingo più conosciuto, ovvero quello del frigorifero, non è una prova valida di autenticità dell’olio extravergine di oliva. Più utile è affidarsi ai sensi (olfatto e gusto), alla lettura consapevole delle etichette (data di raccolta, certificazioni) e alla corretta conservazione.

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