Nel cuore della Valmalenco, offre un percorso tra storia, geologia e cultura mineraria, con visite guidate e musei dedicati alle ricchezze locali
Nel cuore della Valmalenco, una delle zone più ricche di risorse naturali della Valtellina, si trova la suggestiva Miniera della Bagnada, un sito di grande importanza storica e mineraria. Scoperta nel 1936 e attiva per circa cinquant’anni, questa miniera ha rappresentato un punto nevralgico per l’estrazione del talco carbonato, noto anche come talco bianco, ancora oggi fondamentale in molteplici processi industriali. Il suo recupero e la valorizzazione la rendono oggi un ecomuseo di grande interesse culturale e naturalistico.
Questa esperienza è adatta anche ai bambini a partire dai cinque anni, un’opportunità educativa per famiglie e gruppi scolastici che vogliano avvicinarsi al patrimonio minerario della Lombardia.
Un’immersione nel cuore bianco della montagna
La miniera è situata nel territorio comunale di Lanzada, paese che vanta la massima altitudine della Lombardia, con la cima del Pizzo Bernina che supera i 4.000 metri. La zona è storicamente famosa non solo per il talco, ma anche per altre risorse estrattive come amianto, pietra ollare e serpentiniti, materiali che hanno plasmato l’economia e la cultura locale per secoli.

Una miniera visitabile – (valtellinamobile.it)
Visitare la Miniera della Bagnada significa entrare letteralmente nel cuore della montagna, in un ambiente dove il paesaggio alpino esterno lascia spazio a un mondo sotterraneo unico, caratterizzato da gallerie scavate nel marmo dolomitico triassico e da aggregati lamellari di talco bianco, che conferiscono alla montagna un aspetto quasi magico. Il sito minerario si sviluppa su nove livelli, di cui quattro accessibili al pubblico. I visitatori possono percorrere gallerie di servizio, discenderie e camminamenti, scoprendo anche ambienti particolari come la Riservetta, utilizzata per la conservazione degli esplosivi, e il Camerone, oggi adibito a spazio per concerti grazie alla sua eccezionale acustica.
Il viaggio nella miniera si articola in tre momenti fondamentali: la visita guidata alle gallerie, la scoperta del museo minerario e quella del museo mineralogico. Quest’ultimo espone una ricca collezione di minerali estratti nella Valmalenco, che conta oltre 260 specie diverse, riflettendo la straordinaria biodiversità geologica della zona.
Nel museo minerario, si possono ammirare attrezzature storiche, come un tornio idraulico settecentesco, e pannelli esplicativi che raccontano la storia dell’attività estrattiva e la vita dei minatori. La discesa all’interno delle gallerie è accompagnata da contributi audio e video che aiutano a comprendere le difficoltà e le tecniche del lavoro sotterraneo. La temperatura costante, intorno ai 6-7 gradi, impone un abbigliamento adeguato anche nelle stagioni più calde.
Lanzada è uno dei cinque comuni che compongono la Valmalenco, una valle alpina caratterizzata da paesaggi mozzafiato e da una storia ricca di tradizioni minerarie e artigianali. Il comune, con i suoi 1.228 abitanti, è noto per ospitare alcune delle cime più alte della Lombardia, tra cui il Pizzo Bernina (4.021 metri), il punto più elevato della provincia di Sondrio.
La Miniera della Bagnada è aperta tutto l’anno, con orari soggetti a variazioni stagionali. Le visite, della durata di circa due ore, sono esclusivamente guidate e prevedono la prenotazione obbligatoria per gruppi di almeno 10 persone. Il biglietto di ingresso, comprensivo anche della visita al museo minerario, costa 11 euro per la tariffa intera e 8 euro per la ridotta (riservata a bambini da 5 a 12 anni, over 65 e comitive di minimo 15 persone).

Una miniera nel cuore della Valtellina - (valtellinamobile.it)










