25 Aprile 2024 06:50

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La Valtellina tornerà terra di grano saraceno?

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La Valtellina è stata per secoli terra di grano saraceno, l’ingrediente principale per pizzoccheri, sciatt, chisciol e polenta cropa.
La coltivazione di questo cereale, identitario per il territorio della provincia di Sondrio, da un punto di vista culinario, ma anche paesaggistico era fino a pochi anni fa oramai pressoché abbandonata. Sono rimasti pochi anziani e qualche figlio nostalgico che ancora seminano e producono farina.
La sezione Valtellina Pro Patrimonio Montano informa che fortunatamente, quando ormai tutto sembrava dimenticato, a San Giacomo di Teglio, Grosio, Albosaggia, Tirano e Villa di Tirano e non solo dei giovani hanno ripreso in mano la vecchia semente e iniziato a coltivare il grano saraceno. I più raffinati stanno seminando varietà locali come il nustran e il curunin.
Il ritorno di questa cultura é molto importante anche per le api, essendo questo periodo dell’anno scadente di fioriture dove trarre nutrimento. Il grano saraceno, coltivato in discreta quantità offre un importante sostegno nutrizionale, che permette loro di raccogliere abbondanti riserve per l’inverno.
Ovviamente da questo dato deriva che il grano saraceno utilizzato e venduto in Valtellina non sia locale. Quasi mai italiano. Principalmente polacco, quindi di origine Unione Europea, o turco (extra UE). Ma non si escludono altri paesi più lontani. Con costi notevolmente inferiori e quantità disponibili enormemente più grandi.
Come per la bresaola impossibile coprire i consumi di pizzoccheri e sciatt con grano saraceno locale. Se ne produce, forse, per un paio di giorni di consumo all’anno. A costi alti.
Paradossale però che, mentre nel resto del mondo lo hanno capito da tempo, in Valtellina non si comprenda ancora che specificare l’origine delle materie prime sia un modo per aumentare la qualità del servizio, offrendo magari anche la possibilità di vendere ad un prezzo maggiore la versione 100% made in Valtellina, senza per questo perdere clientela, di qualità. Che scappa al contrario quando scopre di non essere stata informata correttamente.
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