Silenzi, relax e natura incontaminata: questa è una valle delle meraviglie e si trova nella Valtellina.
Nell’incantevole scenario della Valtellina, si apre un itinerario escursionistico che unisce storia, natura e paesaggi mozzafiato: l’anello ai Fortini del Pian di Pec, un percorso di media difficoltà inserito nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio.
Questa escursione, lunga 7,5 chilometri con un dislivello di 510 metri, è un viaggio tra le tracce della Grande Guerra e la natura incontaminata dell’alta montagna. Il percorso è consigliato da fine giugno a metà ottobre, quando le condizioni meteo permettono di godere appieno di ogni sua suggestione.
Un itinerario storico immerso nella natura selvaggia della Valtellina
L’escursione prende avvio dal Piazzale della I° Cantoniera dello Stelvio a 1720 metri di altitudine, per salire fino a 2250 metri. Il tracciato si snoda lungo una mulattiera militare storica, immersa nel fitto bosco di pino mugo che riveste la dorsale del Pian di Pec (la piana degli abeti). Questo sentiero, noto come la “scurtirol de la prima”, si caratterizza per una pendenza regolare e un’ambientazione unica: alle spalle si stagliano le imponenti pareti rocciose del Monte Pedenolo e del Monte Radisca, intervallate da ampie cenge prative che regalano scorci inattesi e spettacolari sul paesaggio alpino circostante. La mulattiera conduce ai ruderi dei fortini risalenti alla Guerra Bianca, uno dei più suggestivi patrimoni storici della regione, arroccati su speroni rocciosi.
Questi bastioni militari, un tempo presidio dell’artiglieria alpina, dominano la valle offrendo una vista privilegiata sull’alta valle del Braulio e, verso ovest, sui laghi di Cancano, sul Monte Scale e sulle Cime di Plator. La visuale si estende fino alla Valdidentro e alla Val Viola, con le imponenti pareti ghiacciate del massiccio del Bernina a fare da sfondo. L’escursione ai Fortini del Pian di Pec è stata definita “l’escursione dell’abbandono” per due ragioni: da un lato, perché la mulattiera storica soffre ancora oggi di una manutenzione insufficiente che ne limita la valorizzazione; dall’altro, per il senso di pace e distacco dalla frenesia quotidiana che il cammino sa trasmettere.
Il silenzio e la natura incontaminata avvolgono il visitatore, che ha la possibilità di immergersi in un contesto dove la storia si intreccia con la flora e la fauna alpine più autentiche. Nel corso del percorso si possono osservare camosci e stambecchi, oltre a rapaci come l’aquila e il gipeto, simbolo di un ecosistema sano e protetto. La flora alpina è particolarmente ricca e varia, con rododendri, stelle alpine, crisantemi, lactostafili e salice nano che colorano i prati e i pendii rocciosi.

Come raggiungere i Fortini di Pec, in Valtellina – Valtellinamobile.it
Dopo i fortini, il sentiero 505 prosegue in direzione delle “tre baracche”, con un tratto pianeggiante che poi si fa più impegnativo e tecnico, soprattutto in corrispondenza di una fascia rocciosa dove si affronta una ripida discesa su ghiaia compatta. Superato questo punto, il percorso conduce a uno dei balconi panoramici più spettacolari della Valtellina, affacciato sulla conca Bormina, prima di scendere verso la località di arrivo. Si tratta di un itinerario escursionistico di difficoltà valutata 7 su 10, non adatto a passeggini e da evitare nei giorni di pioggia a causa della natura del terreno e dei tratti esposti.
Non sono presenti punti di ristoro, panchine o aree picnic lungo il cammino, pertanto è consigliabile organizzarsi autonomamente con acqua e provviste. Nonostante la mancanza di servizi, il percorso ad anello nei confini del Parco Nazionale dello Stelvio offre un’esperienza immersiva di circa quattro ore, durante le quali si alternano emozioni legate alla storia militare e alla straordinaria natura alpina. L’escursione si rivela quindi una meta ideale per escursionisti esperti in cerca di un’avventura autentica e panorami di rara bellezza.
Le coordinate del punto di partenza sono 46°30’34.39” N – 10°22’22.94” E, con un’altitudine iniziale di 1720 metri, mentre la quota massima raggiunta è di 2250 metri. È importante sottolineare che il luogo di partenza e quello di arrivo differiscono, pertanto è necessario pianificare anche il trasferimento o il rientro.

Valtellina, c'è un angolo segreto tra silenzi e natura incontaminata - Valtellinamobile.it 









