Il tuo prossimo safari alpino: i sentieri imperdibili per camminare fianco a fianco con gli animali

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Dai sentieri del Gran Paradiso alle valli dello Stelvio, scopri dove osservare gli stambecchi in libertà e come vivere un trekking responsabile

Gli amanti del trekking in montagna sanno che uno dei momenti più emozionanti di ogni escursione è l’incontro con la fauna selvatica. Tra gli animali più affascinanti e al tempo stesso più difficili da avvistare vi sono gli stambecchi, simbolo delle Alpi italiane e protagonisti indiscussi degli ecosistemi alpini. Con una popolazione stimata di circa 16.000 esemplari in Italia, questi mammiferi sono presenti soprattutto a quote elevate, dove la natura è ancora intatta e selvaggia.

Negli ultimi anni, grazie a una crescente sensibilità ambientale e a politiche di tutela efficaci, il numero di stambecchi è in aumento, favorendo la possibilità di osservare questi maestosi animali nel loro habitat naturale lungo i migliori percorsi trekking delle Alpi italiane.

I migliori itinerari per ammirare gli stambecchi in natura

Per chi desidera avventurarsi in escursioni dove la probabilità di incontrare gli stambecchi è alta, è fondamentale scegliere percorsi che si sviluppano in alta quota, spesso oltre i 2000 metri, in ambienti rocciosi e aspri. Tra le mete più rinomate troviamo il Parco Nazionale del Gran Paradiso, situato al confine tra Valle d’Aosta e Piemonte, dove si può percorrere il famoso “trekking dello stambecco”. Questo itinerario di circa 40 chilometri, suddiviso in tappe per un totale di circa sei giorni di cammino, attraversa boschi, pietraie, laghi e torbiere, offrendo la possibilità di osservare da vicino gli stambecchi nel loro ambiente naturale.

Trekking, stambecchi
Come comportarsi se si avvista uno stambecco – (valtellinamobile.it)

Un’altra area privilegiata per il trekking con avvistamento stambecchi è il Parco Nazionale dello Stelvio, che si estende tra le province di Bolzano, Trento e Sondrio. Qui, diversi sentieri conducono in zone frequentate dagli stambecchi, consentendo agli escursionisti di vivere un’esperienza immersiva in una delle più vaste aree protette italiane.

Non meno suggestive sono le Valli Orobie Valtellinesi e Bergamasche, dove percorsi tra paesaggi alpini incontaminati offrono ottime opportunità di osservazione. Anche le Alpi Marittime, il Parco del Monviso e le Dolomiti del Brenta rappresentano territori di elezione per chi vuole incontrare questi animali. Più a sud, in alcune zone attorno al lago di Como, come il Monte Legnone, e nel comprensorio del lago Maggiore, in particolare nella zona di Ispra, è possibile avvistare qualche esemplare, anche se in quantità molto limitate.

Lo stambecco è il più grande erbivoro delle Alpi, facilmente riconoscibile per le sue imponenti corna ricurve e il corpo robusto. I maschi adulti possono raggiungere un’altezza di circa un metro al garrese e una lunghezza di 160 centimetri, con un peso che varia tra i 70 e i 130 chilogrammi. Le corna, tipicamente lunghe fino a un metro, rappresentano un segno distintivo e sono utilizzate soprattutto durante la stagione degli accoppiamenti per il combattimento tra maschi. Le femmine sono leggermente più piccole, ma portano anch’esse corna meno sviluppate.

Gli stambecchi tendono a vivere in gruppi separati per sesso e si riuniscono solo durante il periodo riproduttivo. Sono animali generalmente tranquilli, ma possono mostrare comportamenti difensivi se si sentono minacciati.

Per rispettare la specie protetta e garantire la sicurezza di escursionisti e animali, è indispensabile seguire alcune regole di comportamento durante l’avvistamento degli stambecchi. Mai avvicinarsi all’animale: l’ideale è mantenere una distanza di sicurezza e utilizzare un binocolo per osservarlo senza disturbarlo. È fondamentale rimanere in silenzio e muoversi con calma, evitando movimenti bruschi che potrebbero spaventare l’animale e provocare reazioni imprevedibili. Inoltre, è importante rispettare l’ambiente naturale, rimanendo sempre sui sentieri segnalati e non calpestando la vegetazione circostante, per non compromettere l’habitat degli stambecchi e di altre specie selvatiche.

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