Ci si può salire da 3 direzioni: Alpe Painale, Alpe Acqanera, ma la più bella è quella del Passo degli Ometti.
Lasciata la macchina al primo parcheggio a pagamento (1.950 m), prima di Campo Moro, si prende il Sentiero n. 347 che va a Prabello. Da qui, sulla sinistra, inizia il sentiero indicato con cerchi bianchi e centro rosso che sale prima per prati, poi percorre una grande e lunga pietraia, poi continua ancora su terreno erbato e poi nuovamente su sassi fino a sbucare al Passo degli Ometti (2.758 m).
Se si continua verso sinistra si sale al Pizzo Scalino mentre, seguendo il lungo crinale di destra, si va al Monte Acquanera. Così a colpo d’occhio sembra difficoltoso mentre se si seguono i piccoli segnavia bianchi e alcuni evidenti ometti si procede tranquillamente.
Poco prima della cima si passa tra due rocce (sempre ben segnalato) e poi si arriva sotto la croce di vetta, dove ci si sposta sul versante esposto sopra Alpe Acquanera, che si supera utilizzando buoni appigli nella roccia.
Vicino alla croce c’è il punto più alto a 2.806 m; come da tutto il crinale si vedono splendidi panorami sulla Valmalenco e le Orobie occidentali. Sul versante opposto a quello di salita si scende, mantenendosi verso il Painale, alla Bocchetta di Acquanera percorrendo un tratto con parecchia visega secca (consigliato l’uso di ramponi da ghiaccio). Arrivati alla bocchetta bisogna scendere poi su un tratto con sfasciume. Superata quota 2.650 m si comincia a percorre la traccia che va direttamente all’Alpe Acquanera (2.116 m).
Seguendo l’AV (sentiero n.305) si raggiunge l’Alpe Prabello e poi si prende nuovamente il Sentiero n. 347 che porta al punto di partenza.
Percorso(EE) di 14 chilometri, dislivello positivo 1.100 metri, una fontana.
Giorgio Gemmi