Sentiero del Tracciolino Valchiavenna
Leonardo da Vinci, nel suo Codice Atlantico, descriveva così la Valchiavenna:
“Su per il lago di Como di ver la Magna è valle di Ciavèna, dove la Mera flumine mette in esso lago; qui si truova montagne sterili et altissime con grandi scogli… qui nasce abeti, larici et pini, daini, stambuche, camozze e terribili orsi, non ci si può montare se non a quattro piedi”.
È proprio in questa valle che oggi si trova il Sentiero del Tracciolino, un percorso spettacolare lungo circa 12 km che collega la Val Codera alla Val dei Ratti, mantenendo una quota costante di circa 912 metri.
Un’opera dell’uomo diventata itinerario naturalistico
Il sentiero non è naturale, ma interamente costruito dall’uomo. Negli anni ’20 del Novecento, grazie all’iniziativa del parroco don Milani, fu realizzata una centralina elettrica per fornire energia alla Val Codera, sfruttando le acque del fiume e distribuendo la corrente ai soci della “Società Elettrica Codera”.
Qualche anno più tardi, negli anni ’30, la ditta Sondel avviò i lavori per la costruzione di un impianto di captazione idrica e della diga sopra Verceia. Per trasportare materiali e operai si rese necessaria la costruzione di una funicolare e di una ferrovia a scartamento ridotto: nacque così il Tracciolino. La realizzazione della ferrovia richiese oltre due anni di lavoro e diede occupazione a molti scalpellini della valle.
Il torrente Ratti venne sbarrato con la diga di Moledana, una muratura alta 37 metri che creò un piccolo bacino artificiale. Con il tempo, la ferrovia non fu più indispensabile e il tracciato venne recuperato, messo in sicurezza e trasformato in un itinerario ciclo-pedonale. Oggi è attrezzato con corrimano, reti e protezioni nei punti più esposti, permettendo di camminare in totale sicurezza anche con bambini al seguito.
Paesaggi e panorami
Il fondo del sentiero è largo almeno 1,70 m e in gran parte protetto. Il percorso alterna passaggi scavati nella roccia, gallerie dalle forme geometriche irregolari, prati verdi e suggestivi scorci sulla diga. Dai punti panoramici si ammirano il Lago di Como e il Lago di Mezzola.
Un tratto caratteristico è quello che conduce al borgo di San Giorgio, dove si affronta un dislivello di circa 150 metri. Il villaggio, composto da case in pietra abitate solo stagionalmente, è dominato dal campanile della chiesa e offre un panorama unico sulla vallata. Nei pressi del cimitero si trova un antico avello celtico, legato a una leggenda secondo cui avrebbe ospitato la salma di un comandante spagnolo del Forte di Fuentes, morto di malaria nel Pian di Spagna. Curiosa anche la presenza di vigneti, la cui vendemmia si svolge a fine ottobre.
La parte più spettacolare
Oltre San Giorgio il sentiero si fa più selvaggio: gallerie scavate nella viva roccia, valloni e strapiombi spettacolari caratterizzano il percorso. Nella seconda parte si cammina lungo le rotaie che portano fino alla diga della Val dei Ratti, alta 37 metri. Qui si incontra la casa dei guardiani della diga, e non è raro veder passare un addetto che ancora oggi utilizza un piccolo trenino a motore per spostarsi.
Il fascino del Tracciolino è proprio questo: la possibilità di camminare in sicurezza sospesi tra rocce imponenti e dirupi vertiginosi, in un paesaggio che mescola natura selvaggia e testimonianze storiche.
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Informazioni pratiche
Il Sentiero del Tracciolino si raggiunge facilmente anche da Milano (poco più di un’ora d’auto). Basta seguire la SS36 fino a Lecco, poi proseguire verso Chiavenna e uscire a Novate Mezzola seguendo le indicazioni per la Val Codera.
Da Verceia si accede al percorso acquistando un pass giornaliero da 5€, disponibile presso gli Uffici Comunali o in alcuni bar e ristoranti del paese. Con il pass si imbocca via Serti, dove sono presenti le indicazioni per il “Tracciolino Trail”.
Prima di partire è sempre bene verificare online lo stato del sentiero, per avere informazioni aggiornate su eventuali chiusure o manutenzioni.