Catrame nella canna fumaria, perché si forma
Spesso quello che chiamiamo “catrame” nella canna fumaria è in realtà Creosoto: un deposito scuro, viscoso e altamente infiammabile che si forma all’interno della canna fumaria a causa della condensazione dei fumi della combustione del legno o pellet.
Catrame canna fumaria
Le condizioni che favoriscono la sua formazione includono:
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Combustione incompleta: se la legna è umida, o la fiamma non è sufficientemente “viva”, i fumi contengono più componenti condensabili.
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Basse temperature dei fumi: fumi troppo freddi, o un tiraggio debole, favoriscono la condensazione sulla parete della canna fumaria.
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Scarsa ventilazione o tiraggio della canna fumaria: se l’aria comburente non è sufficiente, la combustione non è ottimale, aumenta il residuo.
Perché è pericoloso
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Riduce l’efficienza dell’impianto (meno tiraggio, più fumo, più combustibile utilizzato).
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È altamente infiammabile: il deposito può prendere fuoco all’interno della canna, provocando incendio di camino.
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Può danneggiare la struttura della canna fumaria (crepe, corrosione) e favorire l’emissione di gas nocivi come monossido di carbonio.
Conoscere queste cause ci aiuta poi a capire come intervenire e come prevenire.
Come rimuovere il catrame dalla canna fumaria: metodi e strumenti
Ecco i principali metodi per rimuovere il catrame / creosoto dalla canna fumaria, con indicazioni pratiche e precauzioni.
Pulizia meccanica (spazzolatura / scovolo)
Una delle tecniche più semplici e accessibili: si utilizza uno scovolo o una spazzola metallica (o in alcuni casi nylon in condotti delicati) che viene fatta scorrere lungo l’interno della canna fumaria per asportare i depositi.
Procedura consigliata:
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Assicurarsi che l’impianto sia spento, freddo e che la canna fumaria sia accessibile (attraverso comignolo o focolare).
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Indossare guanti, mascherina e occhiali protettivi: la fuliggine e le polveri sono dannose per le vie respiratorie.
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Inserire lo scovolo (su asta telescopica se necessario) e muoverlo su e giù, con movimenti che toccano le pareti interne. Insistere dove si vedono incrostazioni evidenti.
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Raccogliere i residui in fondo camino / focolare o in sacchi appositi.
Quando serve: buono per incrostazioni leggere o manutenzione periodica.
Limiti: se il deposito è spesso e compatto, la sola spazzolatura può non essere sufficiente.
Prodotti chimici disincrostanti
Esistono in commercio prodotti (granuli o blocchetti da bruciare, o spray da applicare) che aiutano a sciogliere o ammorbidire il creosoto, rendendolo più facile da rimuovere con la spazzola.
Precauzioni:
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Seguire scrupolosamente le istruzioni del produttore.
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Utilizzare in ambienti ben ventilati.
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Non affidarsi solo al prodotto: spesso serve combinare con pulizia meccanica.
Quando utile: per depositi di entità media, oppure come ausilio alla manutenzione.
Fresatura meccanica / molatura
Per depositi molto consistenti, consolidati nel tempo, la tecnica più efficace è la fresatura o molatura: si utilizza una fresa rotativa con spazzola metallica che asporta il deposito dalle pareti della canna fumaria.
Caratteristiche:
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Metodo molto potente, ma invasivo. Può provocare micro‑fratture o danneggiare impianti più vecchi o fragili.
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Generalmente effettuato da una ditta specializzata con attrezzature adeguate.
Quando è indispensabile: se ci sono incrostazioni spesse, il tiraggio è molto compromesso, o l’impianto è soggetto a rischio incendio.
Quando non fare da soli e rivolgersi al professionista
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Se non si è certi dello stato della canna fumaria o dell’impianto.
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Se la canna fumaria presenta danni, crepe, o è di difficile accesso.
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Se l’accumulo è esteso e il metodo fai‑da‑te non è sufficiente.
Un tecnico specializzato saprà anche verificare la tenuta, il tiraggio, coibentazione, e dare indicazioni di prevenzione.
Prevenzione: evitare che il catrame si formi (o si formi poco)
Una volta pulita la canna fumaria, è fondamentale mettere in pratica misure di prevenzione per evitare che il problema si ripresenti. Ecco i principali consigli:
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Usare legna ben stagionata (umidità sotto il 20 %): legna umida produce più fumo e condensazione.
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Evitare legna troppo resinosa (come pino o abete) se possibile.
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Assicurarsi che l’impianto si accenda con fiamma “viva” e raggiunga rapidamente la giusta temperatura: una canna fumaria fredda favorisce la condensazione e la formazione di creosoto.
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Garantire un buon tiraggio e una corretta ventilazione: condotti di presa aria, scarico fumi, coibentazione della canna fumaria.
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Verificare l’isolamento/coibentazione della canna fumaria: mantenere le pareti “calde” aiuta a evitare lo scarto termico che favorisce la condensa.
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Effettuare pulizie periodiche: almeno una all’anno, o secondo le ore di utilizzo dell’impianto.
Adottando questi accorgimenti, si riduce fortemente la probabilità di accumulo massiccio di creosoto, migliora l’efficienza del camino o della stufa e si incrementa la sicurezza.
Cosa considerare prima di intervenire: sicurezza, costi e controllo
Sicurezza:
Intervenire sulla canna fumaria è un’attività che può comportare rischi elevati (caduta, fumi tossici, incendio). Se si accede al tetto o a zone alte, usare sistemi di sicurezza adeguati. In molti casi è più sicuro far intervenire un professionista.
Costi indicativi:
L’intervento professionale per la rimozione del creosoto / catrame può variare in funzione di: lunghezza e diametro della canna, quantità di deposito, metodologia impiegata, zona geografica. In Italia una fascia indicativa può essere tra 100 e 300 € per una pulizia standard.
Chiaramente, fresatura profonda + difficoltà d’accesso possono aumentare notevolmente il costo.
Controllo e verifica:
Dopo la pulizia, è utile controllare:
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lo stato interno della canna fumaria (eventuali crepe, deformazioni)
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il tiraggio (fumi che fuoriescono correttamente)
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la presenza di ostacoli al terminale del comignolo
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la coibentazione o lo stato del tubo fumario
Se si nota fumo che entra in casa o ritorno dei gas, occorre intervenire tempestivamente.
Catrame nella canna fumaria
In sintesi: rimuovere il catrame dalla canna fumaria non è solo una questione estetica, ma una vera e propria esigenza di sicurezza e efficienza. La formazione del creosoto (spesso chiamato “catrame”) è causata da combustione non ottimale, basse temperature dei fumi, scarso tiraggio e cattiva manutenzione.
I metodi principali per eliminarlo includono la spazzolatura, l’impiego di prodotti chimici e, nei casi più complessi, la fresatura meccanica. Tuttavia, è altrettanto importante investire nella prevenzione: usare legna stagionata, garantire tiraggio e isolamento, pulire regolarmente. Infine, se l’intervento appare complesso o l’impianto presenta problemi strutturali, rivolgersi a un professionista è la scelta più responsabile.












