Tasso usurario: di cosa si tratta
Il tasso usuraio è un limite massimo di interesse che può essere applicato a un prestito o a un finanziamento. Quando l’interesse applicato supera tale limite, si parla di usura.
Per determinare il tasso usuraio, l’ente preposto è la Banca d’Italia, che ogni tre mesi aggiorna i tassi soglia di usura per ciascuna categoria di operazioni creditizie, tenendo conto del tasso medio globale praticato dalle banche e dagli intermediari finanziari. Il tasso usuraio è quindi calcolato come il tasso medio globale aumentato di un quarto.
Un prestito o un finanziamento viene considerato usurario quando l’interesse applicato supera il tasso soglia di usura. In tal caso, secondo l’articolo 644 del Codice Penale, si incorre nel reato di usura, che prevede sanzioni penali.
L’usura non riguarda solo i prestiti tra privati, ma anche quelli bancari. Ad esempio, se una banca applica un tasso d’interesse superiore al tasso soglia di usura, può essere accusata di usura. Inoltre, l’usura riguarda anche le operazioni di sconto, apertura di credito, anticipo su crediti, affitto di cassette di sicurezza.
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Il tasso usurario: la tutela
Per proteggere i consumatori, il legislatore ha previsto diverse forme di tutela. Tra queste, la più importante è senza dubbio la legge n. 108/1996, nota come Legge antiusura. Questa legge prevede che quando si applica un tasso usurario, l’interesse diventa nullo e il debitore è tenuto a restituire solo il capitale.
Inoltre, per facilitare la denuncia dell’usura, è stato istituito il numero verde antiusura, gestito dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Infine, è possibile rivolgersi alle associazioni di consumatori, che offrono assistenza legale e supporto nell’eventuale procedura giudiziaria.