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La perla nascosta della Valmalenco

la perla nascosta della valmalenco

Perla nascosta


Il Sentiero Rusca è un itinerario molto evocativo che unisce natura, storia, religiosità e fatica buona. Parte da Sondrio e sale lungo la Valmalenco fino al Passo del Muretto (quota 2.562 metri), sul confine con la Svizzera. È chiamato “Rusca” in onore dell’arciprete Nicolò Rusca, figura centrale nella storia religiosa valligiana: il percorso ricalca la via che lui compì nei momenti della sua cattura e trasferimento forzato.

Questo sentiero ha un forte valore come itinerario di fede ma anche come escursione impegnativa per chi ama camminare immerso in paesaggi alpini. Permette di attraversare borghi, frazioni, boschi, pinete, ghiaioni, fino ai pascoli d’alta quota. Andiamo a vederne tutti i dettagli: percorso, difficoltà, storia, consigli pratici.


Dettagli del percorso

Lunghezza e dislivello

  • Il tragitto totale è di circa 32 km, da Sondrio al Passo del Muretto.

  • Il dislivello positivo è significativo: oltre 2.200‑2.300 metri.

  • Se si continua oltre il Passo del Muretto verso Maloja (in territorio svizzero), la lunghezza si allunga.

Suddivisione in tappe consigliata

Per affrontare il percorso con tranquillità molti lo dividono in due tappe principali:

Tappa Da A Dislivello approssimativo Tempo di percorrenza stimato
Tappa 1 SondrioSan Giuseppe ~1.140‑1.150 m 5‑6 ore circa, a seconda del passo.
Tappa 2 San GiuseppePasso del Muretto (o prima Chiareggio, poi su verso il passo) ~1.150‑1.200 m Anche questa tappa richiede 5‑6 ore per i camminatori abituati.

Un’altra variante è passare da Sondrio → Chiesa in Valmalenco come destinazione per il pernottamento, e poi da lì salire al Passo del Muretto, sfruttando le strutture ricettive in Valmalenco.


Aspetti storici e culturali

  • Il sentiero ricalca la “Strada Cavallera”, antica via di valle che nella memoria è collegata al cammino forzato dell’arciprete Nicolò Rusca, durante i conflitti religiosi tra cattolici e riformati nei primi anni del Seicento. Rusca fu catturato attraverso il Passo del Muretto, trasportato in Engadina e infine processato.

  • L’itinerario ha valenza religiosoirstorica, attraversa luoghi legati alla fede e ai santi (chiese, frazioni, cappelle) e rappresenta per molti anche un pellegrinaggio.

  • È stato recentemente valorizzato come bene collettivo: restauri, segnaletica, punti di sosta, fruibilità migliorata.


Paesaggi e ciò che si incontra lungo il cammino

  • Parti iniziali: Sondrio, frazioni come Scarpatetti, Ponchiera, Arquino, Torre di Santa Maria. Paesi con storia, architettura locale, campane, muri in pietra, ponti antichi.

  • Attraversamento del torrente Mallero, più volte lungo il percorso, con ponti in legno o passerelle. Scenari di boschi, pascoli e rocce.

  • Tra Chiesa in Valmalenco e Chiareggio: ambienti più alpini, picchi, esposizione, viste su valli laterali, su cime come le Tremogge.

  • Ultimo tratto arboreo/alpino verso il Passo del Muretto: richiede buon allenamento, visibilità, attenzione al meteo.


Difficoltà e requisiti

  • Non è un percorso da sottovalutare: la lunghezza e il dislivello sono rilevanti. Serve buona forma fisica.

  • Alcuni tratti sono escursionistici (E): sentieri di montagna, pendenze, terreno vario, forse pietre, ghiaia e roccette. Non tutti i tratti sono facili.

  • Comporta anche aspetti pratici come portare acqua, abbigliamento adeguato, scarpe robuste, protezione per sole, vento o maltempo in quota.

  • Per chi va in bici o e-bike: nelle parti più semplici è fattibile, ma il tratto alto verso il passo è impegnativo e non adatto a tutti.


Periodo consigliato

  • Primavera inoltrata fino all’autunno: quando la neve è sciolta nei quote alti.

  • Estate è il periodo migliore per il passo in quota; attenzione comunque a possibili temporali pomeridiani in montagna.

  • Inizio/fine stagione (aprile-maggio, ottobre) può essere più rischioso per neve, ghiaccio, valanghe. Verificare condizioni.


Alloggi, ristori e logistica

  • Pernottamento possibile in Chiesa in Valmalenco o frazioni intermedie. Ci sono strutture ricettive, rifugi e locande. San Giuseppe ha una locanda.

  • Punti di sosta attrezzati lungo il percorso, soprattutto nelle frazioni. Aree ristoro nelle località più abitate.

  • Possibilità di partire da Sondrio con mezzi pubblici, essendo la città ben collegata, ma gli ultimi tratti in quota richiedono di muoversi a piedi.

  • Portare con sé mappa aggiornata, eventualmente tracce GPS, telefono, materiale di pronto soccorso.


Perché vale la pena

  • È un itinerario che coniuga storia, fede, natura alpina: non solo fatica, ma emozione.

  • Offre varietà di paesaggio: borghi, boschi, torrenti, prati, alta montagna.

  • Il Passo del Muretto in quota regala viste panoramiche su vallate e sulle Alpi Retiche.

  • È un’esperienza che può diventare anche spirituale o culturale, si cammina sui passi di eventi storici locali che hanno segnato l’identità della valle.

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