A Teglio proseguiranno le indagini archeologiche già in corso al “Dos del Castel”, sede dell’antico castello medievale del quale si conservano la torre “de li Beli Miri” e la chiesa di S. Stefano. Durante la campagna 2022 sono state aperte due aree di scavo vicine alla torre dove è stato possibile riportare alla luce una scalinata monumentale semicircolare direttamente scavata nella roccia, riconducibile al XIII secolo, e un’abitazione trecentesca che ha restituito numerosi reperti della vita quotidiana del castello bassomedievale (punte di freccia per arco e balestra, frammenti di ceramica di produzione comasca e padana, frammenti di pietra ollare, chiavi, cerniere, chiodi, strumenti di lavoro, coltelli, monete di area lombarda, tirolese, grigione). Nel 2023 si amplierà l’area indagata aprendo uno scavo a sud della torre: questo permetterà di indagare altri edifici bassomedievali (almeno tre strutture), ad oggi solo parzialmente scavati, e di recuperarne i relativi materiali archeologici.
Proseguiranno anche le indagini archeologiche dell’area Belfort a Borgonuovo per continuare la riscoperta dell’Antica Piuro sepolta da una frana nel 1618: oltre al restauro e consolidamento degli antichi ruderi situati nella zona del Palazzo Vertemate di Belfort e delle pertinenze esistenti, si realizzerà un accesso alla camera ipogea detta “Cantina del Piocc”. L’obiettivo più a lungo termine è la creazione di un piccolo parco archeologico dell’Antica Piuro, che assieme al museo ad essa dedicato e ai palazzi nobiliari antichi ancora esistenti potrà divenire certamente un’attrattiva turistica della Valchiavenna, garantendo anche una migliore tutela del bene.
Lo scopo della ricerca archeologica al colle del Calvario di Tresivio sarà quello di indagare un’area di interesse, documentato dai reperti finora noti che datano dall’età del Rame fino al Medioevo. Nel luogo infatti si trovava un villaggio preistorico e protostorico abitato per lunghi secoli. Le ricerche si prefiggono quindi, in generale, di portare nuova luce su quello che può essere considerato uno dei siti con più alto potenziale archeologico di tutta la Valtellina, per tutto il periodo che va dalla preistoria al medioevo. La campagna di scavo permetterà in particolare di precisare la durata della presenza umana nel sito dell’antico castrum di Tresivio e, data l’abbondanza anche di resti di età romana, di approfondire le dinamiche di romanizzazione della Valtellina.
Tutte le campagne di scavo, autorizzate dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, verranno realizzate da professionisti qualificati in collegamento con diverse università.
I lavori saranno completati entro novembre 2023 e i risultati promossi con varie iniziative, come open day, giornate studio per le scuole e pubblicazioni.
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