Pineta Teglio
Dal 15 settembre al 4 ottobre il dosso del castello di Teglio tornerà protagonista di una campagna di scavi archeologici.
Dopo le indagini dell’estate 2024, le indagini riprenderanno attorno alla chiesa di Santo Stefano, dove lo scorso anno erano emersi resti di grande interesse: una fossa con due sepolture accompagnate da una spilla a disco, prezioso manufatto di probabile provenienza slavo-orientale, databile tra X e XI secolo.
Gli studiosi intendono inoltre approfondire le differenze tra le sepolture all’interno del castello e quelle nella pieve di Sant’Eufemia, cercando di comprendere se si trattasse di membri dell’aristocrazia militare o di altri gruppi legati al controllo del territorio.
Oltre agli scavi, è prevista una nuova campagna di indagini geofisiche sull’intero dosso per rilevare eventuali strutture ancora sepolte.
La campagna 2025 è autorizzata dal Ministero della Cultura, con la collaborazione della Soprintendenza archeologica.
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Teglio nella preistoria
Teglio è noto per essere stato uno dei luoghi più importanti di tutta la Valtellina, già a partire dalla preistoria. Vero e proprio centro eponimo di tutta la Tillina Vallis dalla tarda età romana, nel corso del Medioevo rimase sotto la diretta amministrazione dell’Arcivescovo di Milano, confermandosi uno dei luoghi centrali ancora in età viscontea e durante il successivo dominio grigione.
L’importanza di Teglio nell’antichità emerge dai numerosi rinvenimenti di statue stele e dai risultati dei numerosi scavi di archeologia preventiva condotti dalla Soprintendenza negli ultimi trent’anni.
Il castello di Teglio, di cui rimane oggi solo la Torre de li belli Miri, si colloca probabilmente su un’area abitata già in età romana e potrebbe sorgere nel luogo di un precedente castrum, sede del potere civile e religioso e a capo di una circoscrizione amministrativa e militare.
Scavi archeologici pineta Teglio
Nonostante la centralità di questo sito, l’area non è stata finora oggetto di appositi studi a carattere scientifico, a differenza invece di quanto avvenuto per altri castelli della valle.
Per rimediare a questa situazione è nata una collaborazione tra Università degli studi di Bergamo, Soprintendenza e Comune di Teglio, al fine di avviare un progetto ambizioso di ricerca sull’area, che possa produrre la piena valorizzazione e restituzione alla collettività di questo sito dallo straordinario potenziale archeologico.
Sebbene siano ancora preliminari, i risultati appaiono decisamente promettenti: sono emerse numerose strutture murarie e sono stati raccolti materiali ceramici e ossa di varie epoche, che dovranno essere adeguatamente analizzate.