PRODUZIONE – Viene prodotto da da residui dell’industria del legno o da residui agricoli e forestali (tronchi, stanghe, ramaglie, piante intere).
QUALITA’ – La qualità del cippato dipende dalla materia prima (tronchi, ramaglie), specie legnosa, grado di stagionatura o essiccazione, pezzatura delle scaglie e contenuto di cenere e viene definita dalla norma tecnica internazionale UNI EN ISO 17225-4 che definisce quattro classi di qualità e relative caratteristiche: A1, A2, B1, B2.
UTILIZZO – Il cippato si presta all’utilizzo in caldaie di media-grande potenza (minimo 40-45 kW termici), con un fabbisogno superiore a 50-60 MWh termici annui, e necessita di un apposito locale di stoccaggio le cui dimensioni dipendono dai consumi della caldaia.
CONVENIENZA – È molto conveniente se la caldaia di trova nel raggio di 70-100 km di distanza da un produttore professionale di cippato.
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