Perché l’uso del contante in Italia resiste ancora?

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Un miliardo di euro ogni giorno. È questa la cifra astronomica che gli italiani prelevano dagli sportelli automatici, sfidando ogni previsione sulla morte del contante. Mentre il resto d’Europa corre verso i pagamenti digitali, l’uso del contante in Italia continua a dominare le nostre abitudini quotidiane in modo perentorio.

La scena si ripete migliaia di volte al giorno: davanti al bar, in edicola, al supermercato. L’italiano medio estrae il portafoglio e paga in contanti, ignorando app, carte e QR code. Ma perchè si riscontra questa resistenza al digitale? 

I numeri impressionanti del contante italiano

Mentre si parla sempre più spesso della morte del contante da almeno un decennio, i bancomat italiani raccontano una storia completamente diversa. 360 miliardi di euro prelevati nel 2023: non solo il contante resiste, ma cresce. Più 10 miliardi rispetto al 2022 e più 18 miliardi rispetto al 2021.

In poche parole l’‘80% delle transazioni italiane avviene ancora in contanti. L’espresso al bar, il giornale in edicola, la spesa al supermercato sotto casa. Gesti automatici che si ripetono milioni di volte al giorno in tutta Italia, creando un fiume di banconote che scorre ininterrotto nell’economia.

Ma c’è un dettaglio interessante: esiste una soglia dei 40 euro. Sotto questa cifra, gli italiani tirano fuori il portafoglio. Sopra, ecco che spuntano carte di credito e bancomat. Come se il cervello cambiasse modalità quando la spesa diventa “importante”.

E mentre il resto d’Europa corre verso il digitale, l’Italia mantiene il suo ritmo. Le differenze regionali sono evidenti: al Sud il contante resiste ancora di più, al Nord qualche apertura in più verso le carte. Ma ovunque, da Milano a Palermo, la preferenza per le banconote resta una costante nazionale.

perché l'uso del contante in italia resiste ancoraLa rivoluzione digitale nei pagamenti alternativi

Ma se il contante domina le transazioni tradizionali, online alcuni settori stanno vivendo una trasformazione radicale. L’intrattenimento digitale rappresenta l’esempio più eclatante di questa evoluzione con una riduzione significativa delle sale fisiche, passate da quasi 38.000 locali a 35.500 nell’ultimo anno. Il fenomeno non si limita alle gaming hall, ma coinvolge anche bar ed esercizi di ristorazione autorizzati per la raccolta di giocate, evidenziando un cambiamento strutturale nelle abitudini di consumo dell’intrattenimento.

In questo scenario, Paysafecard sta guadagnando terreno come soluzione di compromesso. Si tratta di un voucher prepagato che permette di acquistare crediti con contanti e utilizzarli online attraverso un codice. Niente dati bancari, niente informazioni personali: solo il codice stampato sulla card. Un sistema che soddisfa sia la preferenza italiana per il denaro fisico sia le esigenze del commercio elettronico, riducendo al minimo i rischi di frode.

Non a caso, molti settori come quello dei casinò online hanno adottato questo metodo di pagamento, proprio per rispondere alle esigenze di sicurezza, anonimato e praticità. In particolare, tra i giocatori cresce l’interesse verso i casinò non AAMS Paysafecard, che permettono di giocare online garantendo la privacy e senza dover necessariamente collegare delle carte. 

Anche i bonifici bancari risultano in crescita in settori come l’e-commerce e nei pagamenti B2B. La loro diffusione è supportata dalla percezione di maggiore sicurezza e dalla tracciabilità delle transazioni, caratteristiche sempre più apprezzate da consumatori e imprese.

Uso del contante in Europa: l’Italia a confronto

L’uso del contante in Europa vede l’Italia in una posizione particolare, spesso descritta come fanalino di coda per l’utilizzo di strumenti di pagamento alternativi. Con una media di appena 200 operazioni pro capite eseguite tramite carte di credito, bonifici e assegni, il nostro Paese si colloca significativamente sotto la media europea di 370 operazioni per cittadino.

Il confronto con altri Paesi europei risulta evidente:

Paese Operazioni pro capite Differenza con Italia
Italia 200
Spagna 290 +45%
Germania 329 +64%
Francia 424 +112%
Paesi Bassi 670 +235%

I Paesi del Nord Europa dimostrano una chiara predilezione per i pagamenti digitali, con la Finlandia che registra 598 operazioni e l’Estonia 488. Questa differenza non è solo numerica ma riflette approcci culturali diversi alla tecnologia e alla gestione del denaro. La digitalizzazione dei pagamenti in questi Paesi è stata supportata da politiche pubbliche mirate e da una maggiore fiducia nelle istituzioni finanziarie.

Il paradosso italiano

A fronte di una così forte resistenza al cambiamento nel quotidiano, ci si aspetterebbe un’evoluzione lenta anche sul fronte digitale. E in parte è così: i pagamenti digitali tradizionali — come POS, carte e wallet — stanno rallentando la loro crescita. I dati evidenziano una fase di stabilizzazione, dopo un’accellerazione iniziale, passando dal +23% del 2021 al +11,8% nel 2023. 

Eppure, questo rallentamento non è uniforme. Come abbiamo visto esistono settori dove gli italiani hanno adottato il digitale come il gaming online, dove si registrano tassi di crescita straordinari: tra il 2018 e il 2024, la spesa è aumentata di oltre il 212%. Qui il pagamento digitale non è percepito come una forzatura, ma come una comodità necessaria.

Nel frattempo, aumentano anche le carte prepagate, con un +7,1% e 2,1 milioni di nuove tessere emesse. Ma perché, nonostante tutto, gli italiani rimangono così fedeli al contante?

Il motivo principale è il controllo fisico della spesa: vedere e toccare i soldi aiuta a gestire il budget in modo più consapevole. Non si tratta di nostalgia, ma di pragmatismo. A questo si aggiunge la semplicità d’uso: niente app da scaricare, nessuna password da ricordare, nessun rischio di batteria scarica. Il contante funziona sempre, ovunque e per chiunque. In un Paese dove convivono generazioni molto diverse, questa universalità ha un valore enorme.

Infine, c’è la questione della privacy. Ogni pagamento elettronico lascia tracce, crea profili e alimenta database, mentre il contante garantisce anonimato. In un’epoca dominata dalla sorveglianza digitale, l’anonimato delle banconote è un lusso che molti non vogliono perdere.

La diffidenza selettiva degli italiani

Gli italiani non sono contrari alla tecnologia a prescindere. La diffidenza è selettiva. Stesso consumatore che non si fida a pagare il caffè con la carta, scommette centinaia di euro online senza battere ciglio. La differenza? Nel gaming online percepisce valore aggiunto, al bar no.

Questa selettività spiega perché alcuni settori digitalizzano rapidamente mentre altri restano ancorati al passato. Non è irrazionalità, è una valutazione costi-benefici che ogni italiano fa inconsciamente.

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