Pagamento canone RAI – Uno dei tributi che gli italiani, secondo i sondaggi, pagano meno volentieri, è quella del canone RAI.
Se fino al 2016 l’evasione sul contributo destinato ai canali pubblici era molto alta, prima che entrasse in vigore la legge ha introdotto la presunzione senza deroghe alla detenzione di apparecchi televisivi legandola alla presenza di un’utenza elettrica a scopo residenziale nel luogo in cui una persona ha la propria residenza anagrafica, altrettanto lo è oggi la percentuale di cittadini che vorrebbero liberarsene.
CONDIZIONI OBBLIGO – Innanzi tutto è una tassa ed è quindi obbligatorio pagarla. Non c’è alcun legame con il fatto di vedere e/o apprezzare o meno i canali Rai. Anzi, se la televisione resta spenta e inutilizzata non cambia nulla. Si deve pagare.
Pagamento canone RAI – La condizione che fa scattare l’obbligo del pagamento è infatti di avere in casa un televisore o un altro dispositivo atto alla ricezione di canali televisivi tramite digitale terrestre o satellite.
Ad oggi il canone Rai è pagato da 21 milioni di persone, per un totale di 1,85 miliardi di euro.
Canone Rai, il modulo per non pagarlo
Il canone di abbonamento alla televisione per uso privato ammonta a 90 euro mediante addebito sulle fatture emesse dalle imprese elettriche in 10 rate mensili da 9 € ciascuna, da gennaio a ottobre.
Le novità per il 2024 – L’anno prossimo sono previsti dei cambiamenti del canone, introdotti dalla legge di bilancio. Il canone Rai scende e diminuisce di 20 euro, passando dagli attuali 90 a 70 euro.