Paese abbandonato – I Borghi Fantasma della Valtellina: tra Storia, Leggende e Natura
La Valtellina, incastonata tra le Alpi lombarde, non è solo un paradiso di vino, panorami e sport invernali: è anche una terra ricca di borghi abbandonati e paesi fantasma, testimoni silenziosi di un passato rurale ormai scomparso. Le montagne e le valli custodiscono realtà quasi sospese nel tempo, dove pietra, clima e natura narrano storie forse dimenticate ma tutt’altro che banali.
In questo articolo esploriamo alcuni dei paesi abbandonati più affascinanti della Valtellina, cosa li ha portati all’abbandono e perché oggi attraggono visitatori curiosi, escursionisti e appassionati di storia.
Savogno: il Borgo Fantasma Immerso nella Natura
Uno dei borghi abbandonati più celebri della Valtellina è Savogno, situato nel comune di Piuro, in Valchiavenna, a circa 932 metri di altitudine. Questo villaggio montano è definito un borgo fantasma perché la sua popolazione stabile è praticamente cessata alla fine degli anni ’60, con il progressivo spopolamento delle famiglie verso la valle e i centri più grandi.
Ciò che colpisce di Savogno è l’atmosfera autentica e senza tempo: le case in pietra e legno, la vecchia chiesa con campanile, le fontane pubbliche e gli antichi passaggi raccontano una vita rurale ormai lontana. La sua architettura tradizionale testimonia tecniche costruttive antiche, mentre l’ambiente circostante, con boschi, ruscelli e montagne, trasmette una quiete quasi irreale.
Come si raggiunge
Savogno non è accessibile in auto: si raggiunge attraverso una mulattiera panoramica e impegnativa di circa 2886 gradini, immersa nella natura. Questo percorso affascinante e piuttosto ripido è parte dell’esperienza che renderà la visita indimenticabile per chi ama l’escursionismo e i borghi dimenticati.
Durante l’estate alcune case vengono riabitate temporaneamente da famiglie che ritornano per mantenere vive usanze e storie, mentre nella stagione fredda il borgo rimane completamente deserto, come sospeso tra passato e presente.
2. Codera: il Villaggio Senza Strade
Un altro borgo affascinante della Valtellina è Codera, anch’esso situato in Valchiavenna sul versante delle montagne. La sua caratteristica più sorprendente? Non esistono strade carrozzabili che lo collegano alla rete viaria: l’accesso è possibile solo a piedi tramite sentieri di montagna, rendendo Codera un luogo isolato e selvaggio.
Il borgo è stato progressivamente abbandonato a partire dagli anni ’60, con la popolazione che si è spostata verso la pianura o in cerca di lavoro altrove. Secondo dati recenti, nel 2021 contava solo una quindicina di residenti stabili, mentre il resto del villaggio è praticamente disabitato.
Codera conserva un fascino misterioso e selvaggio, che combina natura, silenzio e storia rurale: qui ogni pietra, ogni sentiero e ogni casa racconta un pezzo di passato alpino.
3. Sostila: il Borgo delle Leggende
Sempre in Valtellina, in Val Fabiolo (laterale della Val Tartano), troviamo Sostila, un piccolo paesino oggi quasi del tutto abbandonato e immerso nella vegetazione. Pur non essendo completamente disabitato — vi si trovano ancora un paio di persone che mantengono vive alcune abitazioni — Sostila ha perso gran parte della sua comunità a causa dell’isolamento e dell’emigrazione verso città più dinamiche.
Il borgo ha origine medievali, circondato da leggende popolari e misteri che ne accrescono il fascino. Alcuni racconti narrano di antichi soldati che cercarono rifugio qui dopo conflitti lontani, mentre altri puntano a simbolismi legati a motivi architettonici particolari.
Oggi Sostila è meta di passeggiate escursionistiche per chi ama scoprire luoghi insoliti e afferma un senso di spaesamento affascinante: case in pietra, tetti bassi, vicoli silenziosi; tutto sembra catturare l’essenza di un mondo che non esiste più.
Perché paese abbandonato?
Il fenomeno dei borghi abbandonati in Valtellina, così come in molte aree alpine, è legato a cause economiche, sociali e geografiche:
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Emigrazione per opportunità: molte famiglie lasciarono i villaggi per trasferirsi in città o nella pianura, dove si trovavano maggiori opportunità di lavoro e servizi.
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Isolamento geografico: l’assenza di strade o difficoltà di accesso accelerarono lo spopolamento di località come Codera o Sostila.
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Mutamenti economici: l’agricoltura e l’allevamento, un tempo sostenibili, persero importanza con la modernizzazione e l’industrializzazione.
Oggi questi borghi fungono da finestre sul passato, permettendo di capire come si viveva in montagna, quali erano le tecniche costruttive e come le comunità si organizzavano in spazi severi e isolati.
Paese abbandonato: un viaggio nel tempo
I paesi abbandonati della Valtellina rappresentano molto più di semplici luoghi deserti: sono custodi di storie umane, adattamenti alla montagna, trasformazioni sociali e naturali. Camminare tra le vie di Savogno, Codera o Sostila è come aprire un libro di storia a cielo aperto, dove ogni pietra racconta un capitolo.
Se ami l’escursionismo, la fotografia, la storia o semplicemente desideri vivere un’esperienza immersiva nella natura alpina, questi borghi fantasma valle dell’Alta Lombardia meritano assolutamente una visita.








