Foglie secche – In montagna occhio al “scignun” (dipende dalla quota).
Dicesi “scignun” o “erba visega” quell’erba lunga nota come festuca, che riveste moltissimi pendii d’alta montagna.
CAUTELA
I lunghi filamenti sottili, duri e pungenti quando la copertura è uniforme e la pianta secca, formano un pendio sul quale procedere con molta cautela.
Attenzione al ghiaccio sui sentieri
SCIVOLO – Scivolare qui, specie se la pendenza è accentuata e magari il terreno è un po’ indurito è come scivolare sul ghiaccio.
Foglie secche
PERICOLO – Il mix fra scignun e foglie seccate, magari sopra delle pietre, è altrettanto pericoloso.
I sentieri che attraversano boschi di faggio, castagno o quercia, se poco percorsi, si trovano spesso totalmente coperti da uno spesso strato di foglie che sono secche che non lascia intravedere cosa ci sia al di sotto e che toglie l’aderenza alla suola sulla pietra.
In montagna i rifiuti si portano a valle
RAMPONI
Un paio di ramponcini, anche quelli semplici, da calzare come una soprascarpa, aggiungono sicurezza alla gita.
Le condizioni climatiche e meteorologiche, così come il tipo di terreno, in montagna possono essere assai mutevoli, non solo con il cambiare delle stagioni ma anche da un momento all’altro, nel giro di pochissime ore.
Purtroppo ci sono spesso infortuni, alcuni mortali, dovuti a cause differenti: c’è però una segnalazione doverosa per quanto riguarda la presenza di ghiaccio sui sentieri.
Le giornate di sole inducono le persone a uscire più spesso e la scarsa neve in quota può far credere che il sentiero sia più sicuro.
Non è così: nelle zone d’ombra, magari in presenza di piccoli corso d’acqua, può esserci del ghiaccio, anche su piccole superfici.
Il ghiaccio, se non affrontato con l’attrezzatura giusta, come dei buoni ramponi e una piccozza, o senza le competenze necessarie, può essere molto insidioso e provocare una caduta di cui non si possono prevedere gli esiti.






