Neve sulle Alpi – Sulle Alpi, negli ultimi anni, la neve si è fatta un po’ desiderare, e chiaramente per il turismo è un problema.
Non solo per gli impianti di risalita, che comunque ormai vivono soprattutto di neve artificiale, anche se la chiamano innevamento programmato, in particolare per aprire la stagione.
I meno giovani si ricorderanno quando da piccoli le temperature erano molto più rigide in provincia di Sondrio e la neve era generosa e abbondante.
Non per nevicate eccezionali.
Era normale nevicasse con frequenza a fine autunno e fino quasi a primavera.
Dagli anni 2000 in poi il clima è cambiato e ci si ricorda più delle nevicate fuori norma che altro.
Dieci metri di neve sulle Alpi
Come per esempio la stagione 2013-2014 con una marea di neve che cadde su tutto l’arco alpino, in particolare tra Natale e Capodanno.
Metri di neve che mandarono in tilt intere località, forse anche non più abituate a gestire una tale emergenza.
Ma anche dei tanti che si avventurano in montagna senza avere minimamente idea delle condizioni stradali e dei disagi che si creano a fermarsi con l’auto su una viabilità come quella valtellinese.
Per dare un’idea durante la stagione 2013/2014 (da novembre ad aprile) sul Maloja caddero in totale quasi 10 metri neve, 9,8 per la precisione.
Le Alpi vedranno una diminuzione della neve futura a causa del cambiamento climatico, con una riduzione della durata e della quantità di neve accumulata, soprattutto alle quote più basse.
Studi recenti indicano un probabile calo del 50% della neve in 100 anni, una tendenza destinata a continuare.
Cause principali
Riscaldamento globale
L’aumento della temperatura media causa un accorciamento della durata della copertura nevosa.
Variazioni stagionali
Si prevede che le nevicate invernali potrebbero essere meno frequenti o meno abbondanti in futuro, specialmente alle quote più basse (sotto i 1.600 metri).






